Mercoledì 24 Aprile 2024

Sanremo e i veti incrociati: "No al pubblico" Amadeus minaccia di lasciare, Rai spiazzata

Franceschini e il Cts fermano anche i figuranti. Viale Mazzini in difficoltà rilancia: è un programma tv e gli spettatori possono esserci

Migration

di Andrea Spinelli

La scure di Franceschini sul "Festival della normalità" vagheggiato da Amadeus. Il giorno più lungo di questa complicatissima 71° edizione è iniziato ieri mattina quando il ministro dei Beni Culturali e Turismo ha fatto esplodere la bolla con un tweet inequivocabile: "Il Teatro Ariston di Sanremo è un teatro come tutti gli altri e quindi, come ha chiarito ieri il ministro Roberto Speranza, il pubblico, pagante, gratuito o di figuranti, potrà tornare solo quando le norme lo consentiranno per tutti i teatri e cinema. Speriamo il prima possibile". Immediate le reazioni. La più clamorosa quella di Amadeus, strenuo difensore del pubblico in sala, che starebbe valutando la possibilità di rimettere l’incarico.

"A nessuna manifestazione può essere consentito di aggirare le norme sanitarie mentre tutti gli altri hanno affrontato gravi disagi per rispettarle con scrupolo" ribadisce, invece, da Milano il sovrintendente della Scala, Dominique Meyer, incassando il plauso del suo omologo romano Carlo Fuortes e di quello del Petruzzelli di Bari, Massimo Biscardi. Sulla stessa linea il presidente dell’Agis, l’associazione generale dello spettacolo, Carlo Fontana, secondo cui il tweet di Franceschini evidenzia con forza "il doveroso rispetto delle regole, segnalando come quanto previsto dall’attuale Dpcm nei confronti dei luoghi di spettacolo non debba e non possa essere derogato". L’Afi, l’associazione fonografici che mercoledì s’era rivolta a Speranza e al Cts per sollecitare la formazione dei protocolli di sicurezza a tutela degli artisti impegnati al Festival, per bocca del suo presidente Cerruti trova "inspiegabile" che nessuno abbia preso in considerazione le misure di sicurezza e le precauzioni a cui il Paese si sta uniformando da quasi un anno. "Dobbiamo scomodare un dicastero per far sì che le regole vengano rispettate senza se e senza ma". Nel pomeriggio di ieri gli esperti del Comitato tecnico scientifico e la Rai hanno approfondito le linee guida del protocollo sanitario e organizzativo che l’azienda presenterà ufficialmente al Cts all’inizio della settimana prossima. Durante l’incontro i tecnici hanno ribadito le loro perplessità in merito soprattutto a tre questioni: il Dpcm impone nei teatri l’assenza di pubblico, l’andamento della situazione epidemiologica è imprevedibile e se da qui a un mese precipitasse la Liguria in zona arancione o rossa bloccherebbe tutto, la presenza del Festival in città minaccia comunque di richiamare migliaia di persone con conseguente rischio di assembramenti. La sensazione è che in Viale Mazzini si sia perso tempo prezioso.

La "Sanremo europea", vale a dire l’Eurovision, in programma a maggio, con un annuncio sul suo sito ufficiale ha predisposto già da novembre quattro scenari diversi – spaziando da una gara completamente in presenza a una completamente in remoto – con l’intenzione di portarli a due a metà febbraio e infine scegliere quello da adottare due mesi prima del via. La Rai, invece, s’è ostinata su una sola idea di Festival prescindendo da ogni alternativa. Considera l’Ariston equiparabile a uno studio, allestito in modo da garantire le misure di sicurezza, e il festival un "programma seriale": e le Faq sul sito di Palazzo Chigi ammettono la deroga per le trasmissioni televisive. Una visione messa in crisi dai pronunciamenti dell’autorità tanto riguardo l’idea di alloggiare un pubblico selezionato e tamponato su una nave da crociera che su quella d’innalzare un palco in piazza per l’esibizione di alcuni artisti. Il sindaco di Sanremo, Alberto Biancheri, ha lanciato l’allarme default nel caso il Festivla saltasse. E la satira non è rimasta con le mani in mano, auspicando per mano di Federico Palmaroli, autore de ’Le più belle frasi di Osho’, una soluzione politica: "Se Amadeus lascia, Festival di unità nazionale a guida Pippo Baudo e poi televoto".