Sanitari no vax, raffica di sospensioni in tutta Italia

Non si può stare in corsia negli ospedali senza vaccino. La regola vale per tutti, medici, infermieri, oss: senza doppia dose scatta la sospensione e si azzera la retribuzione. Non c’è appello alla Costituzione che tenga: a Cagliari, all’ospedale Brotzu, i carabinieri hanno ricordato a una dipendente ribelle che si era presentata al lavoro senza vaccino, l’esistenza delle nuove disposizioni anti Covid. L’operatrice, di fronte alle contestazioni dei superiori, aveva mostrato di non essere d’accordo. E per convincerla sono stati chiamati i militari. Scene che potrebbero in teoria ripetersi, perché sono partite le prime 57 lettere di Ats Sardegna per la sospensione dal servizio dei medici e dei sanitari senza vaccino. Ma tra il personale che opera nelle strutture pubbliche e private accreditate nell’isola, sono oltre 700 coloro che ancora non hanno ricevuto il siero anti Covid-19.

Non solo Sardegna. In Veneto, l’Ulss 3 Serenissima sta definendo in queste ore la sospensione di 40 sanitari, dopo i 30 sollevati dal servizio nei giorni scorsi. Si tratta perlopiù di infermieri che hanno rifiutato senza motivazioni plausibili di sottoporsi alla vaccinazione obbligatoria. Il direttore generale dell’azienda sanitaria, Edgardo Contato, non ha escluso che tra i no vax più convinti ci possano essere anche medici di base, rimasti fermi nelle proprie convinzioni nonostante i richiami inviati nelle scorse settimane. E anche in Liguria sono scattate le prime sospensioni: in 71 i sanitari no vax del sistema regionale sospesi senza stipendio o spostati a servizi non a contatto con i malati. Sono 34 all’ospedale San Martino di Genova, che ha oltre 5000 dipendenti, due al pediatrico Gaslini, 16 nella Asl3 di Genova, 17 nella Asl4 del Tigullio e 2 nella Asl della Spezia.