"Sangue sulle mani? Volevo salvare Meredith"

Rudy Guede scrive una lettera alla famiglia della ragazza uccisa e accusa Amanda: "Sa la verità". Il marito della Knox: "Vergogna"

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di Annalisa Angelici

e Donatella Miliani

"Avevo le mani insanguinate perché ho cercato di salvarla, non di ucciderla". Rudy Guede, dopo tredici anni di carcere, è tornato libero da una settimana: ha scontato la pena che gli è stata inflitta per l’omicidio di Meredith Kercher e al giornalista del quotidiano inglese “The Sun“ ha raccontato la sua versione. "Io so la verità" e anche Amanda Knox, la conosce, ha aggiunto. Affermazioni che hanno trovato pronta risposta da parte del marito della Knox, Christopher Robinson: "Amplificare le bugie di Rudy Guede, che senza dubbio ha ucciso Meredith Kercher, è crudele per Amanda e per la famiglia Kercher. Tutto per pochi clic. Vergogna". La Knox e Raffaele Sollecito hanno trascorso quattro anni in cella, accusati anche loro di aver ucciso la studentessa inglese: sono stati assolti dalla Corte di Cassazione dopo cinque gradi giudizio (due assoluzioni e due condanne). "Il tribunale mi ha condannato per complicità nell’omicidio (il reato era in concorso, ndr) perché lì c’era il mio Dna, ma i documenti (processuali) dicono che vi erano altre persone e che non sono stato io a infliggere le ferite fatali", sottolina ancora Guede. Che aggiunge riferendosi alla Knox: "Io so la verità e anche lei la sa". Il pensiero di Guede va alla famiglia Kercher: "Ho scritto loro una lettera per spiegare quanto sia dispiaciuto, ma è troppo tardi per chiedere scusa di non aver fatto abbastanza per salvare Meredith. Il tribunale ha accettato il fatto che ho cercato di salvarla tamponando le ferite con degli asciugamani".

Contro questa ricostruzione insorge l’avvocato Luca Maori, difensore di Sollecito: "Non è assolutamente vero quello che dice, che voleva tamponare il sangue. Come è fuori dalla logica il suo racconto: che sarebbe arrivato uno sconosciuto col berrettino mentre lui era in bagno e che, senza alcun motivo, avrebbe sferrato due coltellate alla povera Meredith, lasciandola agonizzante. E poi lui avrebbe tamponato le ferite. Ha cercato – continua l’avvocato Maori – in maniera surrettizia di individuare questa persona, senza mai dirlo chiaramente, in Raffaele Sollecito. Amanda ha detto di non averla vista ma di aver sentito una voce che somigliava alla sua. Quelle di Guede sono calunnie create ad arte per avere un altro procedimenro a suo carico, come una denuncia per calunnia da parte di Amanda e Raffaele, così che lui possa rimanere in Italia, ma non cadremo nella trappola. Il suo destino è segnato: deve essere espulso. Questo suo comportamento è un’ulteriore prova che non si è riabilitato né redento e non ha compreso il disvalore della sua condotta criminosa". La pensa all’opposto l’avvocato di Guede, Fabio Ballarini: "Rudy ha seguito un percorso di rieducazione eccellente, senza una pecca. Aspettiamo che la Commissione territoriale si pronunci sulla richiesta di asilo: l’esito dovrebbe arrivare a breve, un mese o due. Non ho chiesto nulla a Rudy di quanto è accaduto a Perugia, né lui me ne ha mai parlato. Io ho seguito il suo percorso di recupero, che ribadisco è stato assolutamente perfetto".