Sangue nell’appartamento di Crema Ma il corpo di Sabrina non si trova

I rilievi dei Ris, tracce ematiche sul pianerottolo e nel bagno. Emerse solo grazie al luminol . L’accusa: Pasini l’ha portata lì e l’ha uccisa. Oggi via all’esame del cellulare dell’uomo.

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di Gabriele Moroni

e Pier Giorgio Ruggeri

C’è sangue in quella casa. Tracce più copiose nel bagno, dove potrebbe essere avvenuto l’omicidio; altre sul pianerottolo. Una delle rare sicurezze nell’enigma. Un corpo che non si trova. Un uomo in carcere accusato di omicidio e distruzione di cadavere. Il giallo dell’estate a Crema si snoda fra questi due poli e fra due nomi: Sabrina Beccalli, 39 anni, che nessuno ha più rivisto dalla notte fra il 14 e il 15 agosto; l’amico Alessandro Pasini, 45 anni, in carcere con l’accusa di essere il suo assassino.

Ris in campo ieri nell’appartamento in via Porto Franco, al quartiere San Bernardino, dove abita l’ex convivente dell’arrestato. Lì Sabrina è morta, la notte di Ferragosto: ultimo segno di vita un emoticon in risposta a un messaggio inviato da un amico alle 4,11. Uccisa da Pasini, secondo gli inquirenti, dopo la ripulsa a una sua avance. Stroncata dopo un festino alla droga, si difende l’uomo, che sostiene di averla trovata esanime in bagno, naso e bocca insanguinati. In preda al panico avrebbe poi caricato il corpo sulla Panda della Beccalli, raggiunto le campagne alla frazione Vergonzana e dato fuoco alla vettura.

Gli esperti arrivati da Parma hanno trovato le tracce ematiche più consistenti nella stanza da bagno. Lì, secondo gli investigatori, potrebbe essere avvenuta l’aggressione. Altre tracce sul ballatoio. Possibili sequenze di un film dell’orrore. Alessandro Pasini ha avvolto il corpo dell’amica in una coperta: l’ha ammesso lui stesso nell’udienza di convalida del fermo. Quando i carabinieri sono entrati nell’alloggio un ventilatore era acceso e puntato verso un divano ancora umido. Si può pensare che l’improvvisato sudario sia stato deposto sul divano, l’abbia macchiato di sangue e l’uomo abbia cercato di lavarlo. Il gocciolamento è proseguito e ha segnato il ballatoio. Ciò che rimaneva della coperta non era sull’auto. Si deve pensare che la coperta sia rimasta avvolta attorno al corpo della vittima.

Le indagini. Pasini ha fornito il codice di accesso del suo cellulare. Oggi inizierà l’esame dell’apparecchio disposto dal pm di Cremona, Lisa Saccaro. Prima di allontanarsi, Pasini ha tagliato il tubo del gas. Voleva far saltare in aria l’appartamento perché la sua ex compagna non venisse a sapere che era stato lì con Sabrina a consumare droga. La procura gli addebiterà anche il reato di tentato crollo di costruzioni. Per la contestazione di quello di strage si dovrà attendere l’esito degli accertamenti sul tubo reciso.

Ieri è stato controllato, senza risultati, il casello ferroviario a un passaggio a livello, a qualche centinaio di metri dall’abitazione. I vigili del fuoco sono intervenuti per verificare se fosse stato rimosso il terreno per un seppellimento. Nella Panda incendiata è stato rivenuto un cane carbonizzato. Secondo Pasini è invece il cadavere di Sabrina. I resti sono stati esaminati da due veterinari che hanno concordato che si tratta di un cane, non più giovane, sprovvisto di microchip. L’avvocato Paolo Sperolini, difensore dell’indagato, chiede nuovi esami sulla carcassa.