Giovedì 18 Aprile 2024

San Martino, perché oggi è la festa dei cornuti

Tre le ipotesi in campo per questa non simpaticissima festa delle persone tradite

Un cervo, foto generica

Un cervo, foto generica

Roma, 11 novembre 2018 - Quest'anno sembra che l'"estate di San Martino" arrivi davvero, anche se spostata di un giorno rispetto al santo sul calendario. Ma oggi - per tradizione non proprio simpatica - è anche la festa dei cornuti. A parte l'opportunità di celebrare i traditi, è curioso indagare sul perchè la festa scatti proprio oggi. Tre le possibili risposte:

Festa dei becchi (o dei cornuti). Cos'è e perché si chiama così

1) Nella prima metà di novembre si tenevano solitamente diverse fiere di bestiame. E il nesso è duplice: richiama le corna degli animali, oppure si riferisce alle tante mogli che rimanevano a casa, mentre i mariti si recavano alla fiera.

2) I riti pagani del 'capodanno celtico' prevedevano,in questo periodo, festeggiamenti senza freni, con conseguenti possibilità di tradimenti: dodici giorni di celebrazioni che terminavano, guarda caso, proprio a ridosso dell'11 novembre.

3) L'ultima ipotesi è quasi da cabala: la cifra 11 ricorderebbe le corna. Da qui il nome di 'festa dei cornuti'. 

Infine, una curiosità: nelle feste pagane i mariti traditi erano presi di mira, scattava una caccia simulata e loro diventavano 'cervi'.

UN PO' DI STORIA - Tornando al santo che si festeggia oggi, San Martino nacque a Sabaria, nell'attuale Ungheria, intorno al 316 e divenne vescovo di Tours, esercitando il suo ministero nella Gallia del tardo Impero Romano. Morì l'8 novembre, ma fu seppellito 3 giorni dopo, esattamente l'11 novembre, data in cui il calendario lo ricorda.  Nei primi secoli dopo Cristo, la Francia risentiva ancora dell'influenza dei riti pagani celtici, e in particolare il 'capodanno'  che si celebrava a inizio novembre. San Martino, fra i primi santi non martiri proclamati dalla Chiesa, è considerato il protettore di soldati e viaggiatori, tanto da essere il patrono dell’Arma della Fanteria dell’Esercito Italiano.  Oltre che dei cornuti, come abbiamo visto.