Giovedì 18 Aprile 2024

Saman, la Spagna chiede uno ‘sconto’ per il cugino

L’uomo è accusato dell’omicidio della ragazza pachistana sparita a Reggio Emilia. Madrid detta condizioni: sì all’estradizione purché l’Italia rinunci all’ergastolo

Saman Abbas è sparita da Novellara, in provincia di Reggio Emilia: aveva 18 anni

Saman Abbas è sparita da Novellara, in provincia di Reggio Emilia: aveva 18 anni

di Saverio Migliari

Estradizione sì, ma con lo ’sconto’. E il rischio, in caso di condanna, di non veder formulata la "fine pena mai". È quanto si profila per Nomanhulaq Nomanhulaq, il cugino della diciottenne pachistana Saman Abbas, scomparsa e probabilmente uccisa dalla famiglia a Novellara nell’aprile 2021. L’uomo si trova infatti in carcere a Barcellona, dove è stato scovato poche settimane fa grazie alla collaborazione tra gli investigatori catalani e i carabinieri di Reggio Emilia. Ed è partita la pratica per l’estradizione. Un primo ’ok’ è arrivato dal tribunale spagnolo, con molti ’ma’. Lo si apprende da una risoluzione del tribunale dell’Audiencia Nacional emessa il 17 febbraio e ora ottenuta dall’Ansa. La decisione, tuttavia, non è definitiva, in quanto prevede la possibilità di un ricorso, spiegano fonti giudiziarie. Che è quasi certo, dato che il cugino di Saman aveva già dichiarato di volersi opporre alla restituzione allo Stato italiano.

Per il momento, Nomanhulaq, che dopo l’arresto aveva rifiutato la consegna all’Italia, rimane quindi in carcere preventivo in Spagna. Nel caso l’estradizione venisse confermata, l’uomo dovrà essere consegnato alle autorità italiane "il più presto possibile". Ed ecco però il punto della discordia tra le due nazioni, quella spagnola e quella italiana: visto che i reati contestati all’accusato potrebbero comportare una condanna all’ergastolo, pena non prevista nell’ordinamento spagnolo, l’ok del giudice iberico all’estradizione è soggetto alla condizione che l’autorità giudiziaria italiana accetti una revisione della condanna o l’eventuale applicazione di sconti di pena. È quindi del tutto probabile che la situazione si possa sbloccare soltanto con una ’promessa’ da parte dell’autorità giuridica italiana, quella cioè di garantire la non applicazione dell’ergastolo in caso di condanna per il cugino arrestato in Spagna. Fermati e arrestati i presunti esecutori materiali del rapimento e probabile uccisione di Saman Abbas, all’appello mancano solo i mandanti. E quel ruolo, in questa terribile e triste vicenda, l’avrebbero i genitori della diciottenne originaria del Pakistan; si tratta di papà Shabbar e di mamma Nazia.

Dopo che i carabinieri reggiani, con l’ausilio della polizia europea e di quella spagnola, hanno messo a segno l’ultimo colpo, ammanettando Nomanulhaq Nomanulhaq, il secondo cugino di Saman, complice dello zio di lei, Danish Hasnain (considerato il vero e proprio esecutore materiale del probabile omicidio della giovane) e dell’altro cugino Ijaz Ikram – entrambi si trovano in carcere a Reggio, lo zio dopo aver ottenuto l’estradizione al termine di una lunga trafila durata quattro mesi –, ora tutti gli sforzi si concentrano sui genitori della ragazza. Nelle scorse settimane il console pachistano in Italia aveva dato la notizia del primo ’sì’ formale alla richiesta di estradizione inviata al Pakistan dallo Stato italiano, sottolineando come mancassero soltanto alcune pratiche formali e burocratiche da espletare. Dopodiché ci si aspetta che le forze di polizia pachistane facciano il loro mestiere e vadano a prelevare i due genitori di Saman Abbas.