Saman, incarico alla regina dei cold case: studiò i resti di Yara

Sarà Cristina Cattaneo a occuparsi degli esami sul corpo ritrovato nel casolare. Cittadinanza alla 18enne: la sindaca di Novellara appoggia la proposta di Qn

Sarà il super-perito Cristina Cattaneo a occuparsi dell’esame dei resti trovati nel casolare attiguo alla casa degli Abbas, a Novellara. Il corpo riaffiorato tra le macerie e i detriti è quasi certamente di Saman, la diciottenne pachistana uccisa dal clan famigliare per aver rifiutato il matrimonio forzato con un cugino in patria. La dottoressa Cattaneo non è nuova ai casi particolarmente delicati. È stata lei, infatti, a occuparsi dello studio del corpo della tredicenne di Brembate Yara Gambirasio, scomparsa nel novembre 2010 e trovata morta nel febbraio del 2011. Cattaneo aveva anche svolto la perizia sul corpo di Stefano Cucchi, ucciso da due carabinieri durante la custodia cautelare nel 2009. Assieme all’anatomopatologa, ci sarà anche Dominic Salsarola, archeologo forense. 

Saman Abbas
Saman Abbas

Il conferimento dell’incarico da parte della Corte d’Assise di Reggio Emilia avverrà stamattina, dopodiché si fisserà il giorno per l’estrazione del corpo in sicurezza e l’analisi medico-legale. Rimangono pochi dubbi in realtà sull’identità del cadavere, dato che a indicarne la posizione precisa dopo più di un anno e mezzo dalla scomparsa è stato lo zio della diciottenne, Danish Hasnain, ristretto nel carcere di Reggio e considerato l’esecutore materiale del delitto. Proprio Hasnain sabato, dopo aver indicato l’ubicazione del corpo, ha cambiato l’avvocato di fiducia. Non sarà più Domenico Noris Bucchi a difenderlo, ma il collega Liborio Cataliotti, noto per esser stato il legale di Wanna Marchi e della figlia Stefania Nobile.

Intanto l’appello lanciato dalla direttrice di Qn-Resto del Carlino-Nazione-Giorno, Agnese Pini, per conferire la cittadinanza a Saman Abbas continua a incassare sostegni. Dopo la petizione online lanciata dal giornalista pachistano Ahmad Ejaz – che prende spunto da una telefonata intercorsa con la direttrice Pini – scende in campo la sindaca di Novellara, Elena Carletti. "Abbiamo aspettato fino all’ultimo, nella speranza che ci potesse essere una notizia diversa da quanto emergeva dall’indagine – spiega Carletti –. Ora purtroppo attendiamo solo l’analisi del Dna per avere la conferma di ciò che già sappiamo. Ma domani sera parlerò con la mia maggioranza per procedere con la proposta di cittadinanza onoraria per Saman". 

Una procedura straordinaria, che non sostituisce la richiesta di conferire una vera cittadinanza italiana postuma alla ragazza, ma che risponde a un appello sempre più pressante. "Saman – ragiona la sindaca – merita di non essere dimenticata. Ci siamo accorti in questi mesi che è diventata un simbolo per moltissime donne. E ancora di più per le seconde generazioni di immigrati. Darle la cittadinanza onoraria, anche superando eventuali ostacoli burocratici, sarebbe un modo per far sì che la sua morte acquisti un senso di riscatto, di voglia di libertà". Un simbolo quindi, da rendere eterno nella speranza che possa aiutare molte giovani come lei a farsi sentire. "Sono tante infatti le ragazze che vivono la stessa situazione – conclude Carletti – Non spetta a me decidere una riforma a proposito della legge di cittadinanza del nostro Paese, ma credo che anche per chi è figlio di stranieri il tema dell’appartenenza debba essere preso in considerazione. Questi ragazzi affrontano uno stato di privazione identitaria. Invece, un cambiamento normativo potrebbe essere un segnale per far emergere tutte le Saman che non conosciamo".