Saman, l'arresto chiave del papà. I parenti senza più paura: rotto il patto del silenzio

In cella potrebbero avere vuotato il sacco sul luogo dove è stato occultato il corpo. Ma gli investigatori negano confessioni: "Il ritrovamento merito di ricerche sofisticate"

Reggio Emilia, 20 novembre 2022 - Dalle viscere della terra potrebbe arrivare la conferma al più tragico dei sospetti, già dato per certo dagli inquirenti: la morte di Saman Abbas, 18enne pakistana scomparsa il primo maggio 2021 dalla sua casa di Novellara. Se fosse confermato che i resti umani ritrovati sono i suoi, la ragazza non avrebbe fatto molta strada, tra le mani dei suoi assassini: il punto dove sono stati trovati i reperti – tra i quali è parso sbucare un ginocchio – è un casolare diroccato in via Reatino, a non più di qualche centinaio metri da casa sua. Come hanno fatto i carabinieri a scoprire il cadavere? Il procuratore capo di Reggio Calogero Gaetano Paci risponde che "grazie alle attività, che non sono mai venute meno, dei carabinieri, l’area è stata sottoposta a ulteriori controlli, fino a quando ieri (venerdì, ndr), in occasione di uno scavo specifico, sono emersi i resti".

Saman Abbas: il corpo ritrovato a Novellara. "Non è stato il padre a dire dove era"

Shabbar Abbas è attualmente recluso in Pakistan
Shabbar Abbas è attualmente recluso in Pakistan

Dagli atti depositati al processo, risulta già il 12 maggio 2021 una ricerca "con unità cinofile dei vigili del fuoco nell’azienda agricola di Ivan Bartoli, fino al casolare diroccato (compreso), all’incrocio tra viazza Reatino e strada Reatino, oltre all’allevamento di maiali al civico 41". Verifiche ripetute anche dopo, nel corso dell’estate 2021 proprio in quella via, nei pozzetti di bonifica, nella porcilaia, nelle serre, nel canale: quella zona era stata setacciata più volte e in diversi punti.

L’altro interrogativo riguarda il breve tempo intercorso tra la cattura in Pakistan di Shabbar Abbas, padre di Saman, avvenuta martedì, e la scoperta dei resti umani, tre giorni dopo: qualcuno degli imputati in carcere, sulla scia di quest’evento, potrebbe aver dato indicazioni precise per far trovare il corpo? Il procuratore Paci è categorico: "L’arresto del padre non c’entra assolutamente nulla". E, a domanda specifica dei giornalisti sul contributo che qualche imputato potrebbe aver dato, rimanda all’attività di ricerca che si era già concentrata in questa zona, "ma in luoghi e con modalità diverse", anche da settembre in poi. Ma c’è anche chi solleva sottotraccia un dubbio: una volta preso il padre, il patto di silenzio tra familiari, addirittura suggellato da un giuramento sul Corano, potrebbe essere stato rotto.

In attesa che i reperti siano riportati alla luce e sottoposti alle analisi biologiche, a far pensare che siano di Saman è la localizzazione, adiacente ai campi dell’azienda agricola dove lavorava la famiglia, nonché la direzione dell’edificio, compatibile con quella presa dai cugini e dallo zio di Saman, immortalati il 29 aprile 2021 con pale, piede di porco e un sacco azzurro. Il ritrovamento del cadavere potrebbe accelerare l’estradizione di Shabbar Abbas, chiesta dell’Italia: l’avvocato difensore Simone Servillo la reputava fondamentale, di opposto avviso si era detto il procuratore, che auspica una consegna entro il 10 febbraio, giorno del processo. Manca all’appello Nazia Shaheen, la madre di Saman: "Mia moglie non è più in Pakistan, è partita per l’Europa. È inutile che la cercate...", aveva detto Abbas alla polizia. Il procuratore aveva replicato: "Non risulta che lei sia entrata in area Schengen". Un altro mistero che aspetta risposta.