Mercoledì 24 Aprile 2024

Salvini, vento del Nord Ritorno a Pontida "Autonomia e flat tax" Ma Bossi resta a casa

Il leader della Lega si propone come premier sul pratone del Carroccio "Sarebbe una gioia essere votato da voi e indicato da Mattarella". E attacca Draghi: ""Pupazzi prezzolati dai russi? Se sa qualcosa parli"

Migration

di Gabriele Moroni

PONTIDA (Bergamo)

"Per me sarebbe una gioia e un’emozione essere votato da voi e indicato dal presidente Mattarella come presidente del Consiglio". A una settimana dal voto per le politiche, Matteo Salvini parla sicuro e si propone come premier. A Pontida nuova incoronazione. Applausi dal pratone gremito (anche se gli spazi per il pubblico sono stati maggiormente delimitati) e il "Mat-teo, Mat-teo" scandito, soprattutto nelle prime file sotto il palco, quelle dove sono assiepati i sostenitori più entusiasti. Primo raduno dopo la pandemia.

Una Pontida per la prima volta senza il "Va’ pensiero" da cantare mano sul cuore, ma con molto Vasco Rossi e anche la hit-tormentone dell’estate La dolce vita, voci di Fedez, Tananai e Mara Sattei. Pontida ancora una volta senza Umberto Bossi, rimasto in famiglia, nella casa di Gemonio dove oggi festeggerà il compleanno numero 81. Il suo successore gli indirizza un pubblico tributo: "C’è un grande uomo grazie al quale siamo qua, perché chi non ha memoria non ha futuro, chi dimentica le sue radici non ha futuro. Sempre grazie, onore e forza a Umberto Bossi. Umberto, siamo qua grazie a te, per te, e andremo molto lontano sul tuo esempio".

Lo sforzo del leader è quello di fare sentire ben oltre quel perimetro di terra bergamasca la voce di una Lega sotto attacco. Rispondere alla sconfitta (anche al nord) nelle Amministrative. Esorcizzare i sondaggi che prevedono una nuova caduta dei consensi a tutto favore di Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni, che non risparmierebbe neppure gli storici fortilizi del leghismo. E anche fugare le nostalgie di militanti e simpatizzanti del Salvini pre-governativo. Rassicura e avverte gli alleati. "Con Giorgia e Silvio andiamo d’accordo quasi su tutto e governeremo bene insieme per cinque anni. Niente cambi di casacca, promesso: quello che è scritto nel programma è sacro". Punti ripetuti e ribaditi. Prioritaria l’abolizione della "diabolica" legge Fornero, stop bollette, flat tax, decreti sicurezza, giustizia giusta. La novità dell’azzeramento del canone Rai. "L’autonomia – scandisce Salvini – da Nord a Sud premia. L’autonomia toglierà gli alibi, le maschere ai De Luca, agli Emiliano, ai chiacchieroni che lasciano in perenne emergenza la loro gente e dicono che è sempre colpa degli altri". Autonomia banco di prova e test. Le parole del governatore veneto Luca Zaia sono suonate chiare come un ultimatum: "Non ci sono più scuse, chiunque vada a governare non credo che avrà scelta". Clausola finale: "L’autonomia vale anche la messa in discussione del governo". Le bandiere con il Leone di San Marco sembrano ancora più numerose che nelle passate edizioni. E la base dimostra di essere stanca di aspettare. "Il popolo – si accalora un militante di Soave, nel Veronese – vuole l’autonomia. Bisogna dargli una risposta. Salvini deve lottare contro tante forze contrarie, però si deve esporre di più". Inequivocabile l’analisi di Vania Valbusa, giovanissima deputata di Verona: "È l’ora dell’azione. Abbiamo bisogno di tutte le forze per portare avanti le scelte sul territorio, per prima l’autonomia. Come è stato detto dal palco, se non arriva l’autonomia, ci sganciamo dal governo".

In serata frecciata a Draghi di Salvini: "Se sa parli, se dice che c’è gente corrotta e pagata, pupazzi prezzolati. Se sa che qualcuno è corrotto da potenze straniere... è gravissimo. Draghi fai nomi e cognomi".