Roma, 26 novembre 2018 - Caschetto in testa, il ministro dell'Interno Matteo Salvini è salito sulla ruspa dell'Esercito che poi ha cominciato ad abbattere la villa abusiva dei Casamonica alla Romanina, a Roma. Da lassù assicura: "Ma non la guidiamo né io né Zingaretti, la ruspa, anche se confesso che regolarmente prove di guida le ho fatte sia in montagna che in pianura e quindi ho una seconda professione come demolitore".
Poi la battuta: "La ruspa la uso contro i mafiosi e i Casamonica. Per il resto si usa il buon senso", dice il vicepremier rispondendo a una domanda sull'eventuale uso della ruspa anche contro l'Unione europea.
Il vicepremier, dopo avere indossato il casco di sicurezza, è salito sulla macchina, si è fatto spiegare il funzionamento, l'ha accesa e ha cominciato ad abbattere la villa. Subito dopo è sceso per dare il via alle operazioni insieme a Zingaretti.
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"VALE LA PENA" - Salvini si è poi lasciato andare alla soddisfazione: "Ruspare la villa di un mafioso è qualcosa per cui vale la pena fare il ministro", dice. E ancora: "Con i Casamonica non voglio avere niente a che spartire, gli ultimi che mi spaventano sono loro e se pensano di spaventarmi minacciandomi hanno sbagliato persona. Io i delinquenti li inseguo quartiere per quartiere, via per via, palazzo per palazzo. Si mettano l'anima in pace e comincino a lavorare, se ne sono capaci, e lascino che i cittadini tornino padroni di alcuni quartieri di Roma".
Poi il vicepremier rivela: "Mi hanno detto che mi sparano. Se pensano di intimorire qualcuno, hanno trovato la persona sbagliata. Io so de coccio, se mi metto in testa una cosa..". E spiega: "Per me è stato un onore dare il primo colpo all'abbattimento di una villa confiscata alla famiglia Casamonica".
LA DEMOLIZIONE - Sono cominciate così le operazioni di demolizione della villa di proprietà dei Casamonica in via di Roccabernarda 15 che, confiscata nel 2013, è stata assegnata dalla Agenzia per i Beni Confiscati alla Criminalità organizzata alla Regione Lazio. La demolizione è poi stata condotta dai militari dell'Esercito. Erano presenti anche il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, il prefetto Paola Basilone, Monica Lozzi, presidente VII Municipio e Gianpiero Cioffredi, presidente Osservatorio per Sicurezza Legalita' della Regione Lazio.