Salvini e sicurezza: barricate alle Camere. "Idea sul Colle, Forza Italia vuole dividerci"

Il leader della Lega a tutto campo: "Folle tenere inchiodato adesso il Parlamento a discutere di porti. Chiamerò Mattarella: non è urgente"

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Matteo Salvini non si dà pace. "Ma scusi, con tutto quello che succede, dal lavoro alla salute, la settimana prossima il Parlamento italiano sarà impegnato a discutere di immigrazione. Non faccio che incontrare ristoratori, albergatori, imprenditori e tutti mi parlano di porti chiusi o aperti...".

Una questione urgente.

"Appunto. Per esserci un decreto legge ci deve essere necessità e urgenza. Voglio chiamare il presidente della Repubblica per chiedere sommessamente come mai è stato usato questo strumento di legge, per il quale secondo me non ci sono i presupposti".

Ne discutono da un anno, se era così urgente...

"Ci sarà la fiducia, e questo è un altro errore, e quindi tutti i nostri emendamenti non saranno accettati. Ma ogni parlamentare della Lega, ne abbiamo 130, potrà intervenire sugli odg. Come centrodestra siamo 250. Li terremo inchiodati lì, a discutere di porti. Il Paese affonda per il Covid e la maggioranza pensa ai clandestini. Una vergogna".

È soddisfatto degli ultimi provvedimenti economici?

"Grazie al centrodestra sono stati aiutati non i soliti amici, ma autonomi e partite Iva. È comunque poca cosa. Oggi un ristoratore mi ha mandato la cifra del ristoro che gli daranno: duemila euro. Peccato per che poi di Tari debba pagarne 3.300. Serve la pace fiscale. L’annullamento delle tasse".

Lei quando riaprirebbe le scuole?

"Aprire il dieci dicembre serve a poco. Meglio andare alla Befana".

E le piste da sci?

"Sento parlare di decisioni già prese, ma è un errore. Innanzitutto deve essere una decisione europea, altrimenti poi gli italiani vanno a sciare all’estero o subiremmo concorrenza sleale, in ogni caso se la situazione sanitaria lo permetterà e saranno garantiti gli standard di sicurezza adeguati non si deve chiudere".

In settimana lei si è occupato anche di Amazon. Non la spaventa lo strapotere di certe multinazionali?

"Sono un liberale e non voglio fermare il futuro con le mani. Ma in un libero mercato le regole sono uguali per tutti. Amazon paghi le tasse come le pagano gli altri commercianti.

La parola rimpasto che cosa le evoca? È molto di moda.

"Mi procura allergia, come legge elettorale e decreti sicurezza. Gli italiani hanno in testa altro".

Per il centrodestra è stata una settimana intensa. È finita la partita o siamo all’intervallo?

"La coalizione compatta i risultati li porta a casa, e vediamo questa settimana se tutti ci verranno dietro sul tema sicurezza e difesa dei confini. Poi ci confronteremo sui comuni".

Quando troverete l’intesa sui nomi?

"Per me anche domani. Ma vedo che alcuni perdono tempo a guardare al passato".

Si riferisce a Bertolaso?

"Non mi riferisco ai nomi. Intendo dire che si pensa ancora alla vecchia maniera, a logiche di partito. Specie in Forza Italia si guarda alla piccola percentuale, alla rendita di posizione... Io cerco di essere inclusivo, propongo una federazione..."

Che non ha ottenuto grandi consensi. Ieri la Meloni...

"Ma, guardi anche oggi (ieri, ndr) Pagnoncelli sul Corriere ci dà come coalizione al cinquanta per cento. Penso che un gruppo unico, anche sui territori sarebbe la soluzione migliore".

I cui equilibri interni sarebbero determinati sui sondaggi di Pagnoncelli...

"Non ho mai pensato a un gruppo a guida Lega".

Nel centrodestra accusano Salvini di non essere inclusivo come era Berlusconi.

"Più che proporre una federazione con dentro tutti, e rinunciare noi che siamo i più grandi che cosa debbo fare?"

Quindi per adesso non accetterà nessuno degli altri transfughi che, si dice, vengono a bussare da lei?

"Non sono mai andato a cercare nessuno, ma parlo con tutti coloro che sono interessati a ragionare".

I suoi sul territorio non saranno così felici di tutti questi arrivi...

"Un grande partito come il nostro deve aprirsi a nuove energie. Se i miei storcono la bocca, sarò io ad aprire".

La partita per il Quirinale sta bloccando un po’ tutto.

"Specie dentro il Pd e la maggioranza. Renzi e Zingaretti sono convinti di eleggersi loro il presidente della repubblica. Non accadrà. Come centrodestra abbiamo il 46 per cento dei votanti, lo bloccheremo".

Come affronterete la partita?

"In maniera unitaria.. Ho in testa qualche idea equilibrata e sufficiente unitaria".

Siete davvero uniti?

"Vedo che qualcuno, specie in Forza Italia, coltiva ambizioni, sta facendo i suoi conti e gioca a dividere".

Pensa a Berlusconi?

"No, nel modo più assoluto. Ma qualcuno c’è. E non va bene".