Salvini agita gli alleati, i 5s frenano sulla crisi

Il leader della Lega: un governo di centrodestra avrebbe i numeri in Parlamento. Italia Viva: no alla crisi, ma non siamo ’yesman’

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C’è agitazione nel centrodestra per le parole di Matteo Salvini, che due giorni fa ha aperto a un eventuale governo di emergenza per portare l’Italia al voto. Per il leader della Lega, infatti, ciò che conta – ha detto sabato in conferenza stampa a Catania – non sono i "governoni, governini o governetti", basta che quello che verrà sia un esecutivo fatto di "persone serie e competenti".

Parole che avevano scosso i suoi alleati, a cominciare da Fratelli d’Italia. "Non governeremo mai con grillini e dem", ha tuonato Giorgia Meloni. Salvini ha raddrizzato il tiro, rivelando a La7 che un esecutivo di centrodestra avrebbe i numeri in Parlamento. "Il centrodestra è la maggioranza nel Paese, governa Regioni e Comuni", ha osservato. E per quanto riguarda il governo ’ponte’ per rilanciare l’economia, ha specificato di immaginarlo solo "con il centrodestra. Un esecutivo con Conte o Renzi? La serietà viene prima".

E mentre dunque i due leader del centrodestra cercano di chiarirsi, il Pd avverte che la fine di questo esecutivo sarebbe "un’avventura pericolosa". Così ha dichiarato Nicola Zingaretti in un’intervista. Per il segretario è vero che il governo ha bisogno di un "rilancio" – e questo secondo Zingaretti lo sanno tutti, "noi, i Cinque Stelle, Italia Viva e Leu e, sono convinto, anche il premier Conte" – ma parlare di rimpasto in questo momento "non è prioritario". E anzi, causerebbe "una crisi al buio" che metterebbe in grave pericolo il futuro della Repubblica.

Nessuna crisi, anche per il Movimento 5 Stelle, di cui si fa portavoce Luigi Di Maio. Per il ministro degli Esteri è "fuori dal mondo mettere in discussione Giuseppe Conte". E questo è chiaro, perché né ai Cinque Stelle né ai dem converrebbe in questo momento ribaltare l’esecutivo. Il centrodestra, infatti, potrebbe far perdere alla coalizione formata da centrosinistra e Movimento l’occasione di gestire il Recovery Fund.

Sulla questione dei soldi europei e in particolare sulla task force è intervenuto anche il presidente del parlamento Ue, David Sassoli, per il quale una cabina di regia "è indispensabile, ce l’avranno tutti". E inoltre ha avvertito: "La parola crisi mette paura in Europa, bisognerebbe accostarcisi con un po’ di pudore e prudenza". Matteo Renzi, dopo le polemiche scaturite dal suo "pronto a far cadere il governo", sceglie il silenzio. A parlare, a nome di Italia Viva, è Maria Elena Boschi che prova a calmare le acque: "Non vogliamo nessuna crisi, come non vogliamo alcun rimpasto. I fondi europei? Bisogna che vengano usati bene, e inoltre noi vogliamo e dobbiamo essere coinvolti".

r. m.