Salvator Mundi, ritrovato a Napoli il dipinto leonardesco rubato

Il prezioso quadro, rubato dalla Basilica di San Domenico Maggiore, era nascosto in una casa privata. Fermato il proprietario per ricettazione

Il "Salvator Mundi", dipinto di scuola leonardesca ritrovato dalla polizia (Ansa)

Il "Salvator Mundi", dipinto di scuola leonardesca ritrovato dalla polizia (Ansa)

Napoli, 18 gennaio 2021 - La Polizia ha ritrovato il "Salvator Mundi", prezioso dipinto di scuola leonardesca risalente al XV secolo, che era stato rubato dalla Basilica di San Domenico Maggiore a Napoli. Il dipinto era nascosto in una camera di un appartamento di via Strada Provinciale delle Brecce. Gli agenti della Squadra Mobile hanno sottoposto a fermo per ricettazione il proprietario dell`appartamento, un napoletano di 36 anni, rintracciato poco distante dall`abitazione. 

Il "Salvator Mundi" fa parte di una collezione custodita presso il museo "Doma" e collocato nella cappella Muscettola da cui era stato trafugato. 

Il furto del Salvator Mundi

Del furto non si sapeva nulla: il quadro era conservato in una sala chiusa al pubblico da quasi un anno per il Covid. "Il dipinto è stato ritrovato sabato - ha spiegato il procuratore capo di Napoli Giovanni Melillo - grazie a una brillante e attenta operazione di polizia. Non c'era una denuncia in merito e infatti abbiamo contattato il Priore che non era a conoscenza della scomparsa, in quanto la sala dove è conservato il quadro non è aperta da tre mesi". Il dipinto era nel museo "Doma" della Basilica di San Domenico Maggiore a Napoli ed è attribuito a Girolamo Alibrandi. Le forze dell'ordine ora stanno indagando per capire chi ha trafugato il quadro, soprattutto perché "nulla fa pensare - ha detto Melillo - che sia stato necessario ricorrere a una effrazione o superare ostacoli". 

Furto su commissione

"Chi lo ha preso voleva quel quadro - ha aggiunto il capo della Procura - e può essere una congettura plausibile che sia stato un furto su commissione da parte di una organizzazione dedita al commercio d'arte internazionale". Il ritrovamento, che il questore di Napoli Alessandro Giuliano definisce "un'operazione che consente di recuperare un pezzo importante del patrimonio artistico della città", è stato condotto dalla squadra mobile guidata da Alessandro Fabbrocini: "E' stata una attività particolarmente complessa - spiega Fabbrocini - e ci dà grande soddisfazione aver restituito un bene di cosi grande importanza per la città di Napoli. Abbiamo risolto un caso prima ancora che si creasse, visto che non c'era una denuncia e che il custode non sapeva che fosse stato sottratto".