Mercoledì 24 Aprile 2024

Salta l’assoluzione, nuovo processo all’ex sindaco

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Giornata nera ieri per l’ex sindaco di Lodi, Simone Uggetti (nella foto), che a Roma si è visto ribaltare dalla Corte di Cassazione la sentenza con la quale, il 25 maggio del 2021, era stato assolto in Appello a Milano dall’accusa di turbativo d’asta, contestata in concorso. La Suprema Corte ha annullato con rinvio la sentenza e così adesso per l’ex sindaco si annuncia un nuovo processo d’appello.

Uggetti era stato arrestato il 3 maggio 2016 e condannato, in primo grado, a 10 mesi di reclusione. Le accuse riguardavano la gara per la gestione di due piscine scoperte di Lodi. L’ex sindaco era poi stato assolto il 25 maggio 2021, in appello. A presentare il ricorso è stata la Procura Generale di Milano e la sentenza è arrivata nella serata di ieri. Una decisione clamorosa un po’ come quando, il 3 maggio del 2016, l’allora sindaco di Lodi fu prelevato e condotto in carcere dalla Guardia di Finanza con la pesante accusa di aver cercato di “turbare“ la messa a punto del bando di gara per la gestione delle piscine del Belgiardino e Ferrabini mettendo in una condizione di favore la società Sporting Lodi.

Uggetti, in primo grado, fu condannato a dieci mesi di reclusione, pena sospesa, successivamente, nel maggio dello scorso anno, la condanna fu ribaltata completamente in appello, perchè "il fatto non sussiste". Allora il M5s, per bocca di Di Maio, si scusò con l’ormai ex-sindaco per le accuse che mosse nei suoi confronti l’indomani dell’arresto. "Prendiamo atto e adesso attendiamo le motivazioni. Poi proseguiremo questa battaglia e riporteremo le nostre istanze alla nuova Sezione della Corte d’Appello, vedendo su quali principi di diritto la Corte di Cassazione ha ritenuto di riformare la sentenza - ha commentato la sentenza della Cassazione l’avvocato Pietro Gabriele Roveda, difensore dell’ex-sindaco - Sicuramente siamo delusi, anche per una tempistica sicuramente anomala, perché è stata gestita con tempi particolari. Poi ognuno dà le interpretazioni che vuole, però è così".

Il diretto interessato, almeno per ora non commenta, ma per bocca del suo legale fa sapere che "è chiaramente deluso e anche un po’ stanco, perché sono passati sei anni, non è ancora finita e ci vorrà del tempo".

Mario Borra