Venerdì 19 Aprile 2024

Esplosione sulla Salaria, il vigile del fuoco morto si era fermato per aiutare

Stefano Colasanti, 50 anni, da 21 faceva il pompiere. Sindacalista e allenatore, aveva simulato il proprio decesso in un'esercitazione il giorno prima

Stefano Colasanti, il vigile del fuoco morto sulla Salaria (Ansa)

Stefano Colasanti, il vigile del fuoco morto sulla Salaria (Ansa)

Fara Sabina (Rieti), 5 dicembre 2018 - Si era fermato per dare una mano Stefano Colasanti, morto in seguito all'esplosione di una cisterna di Gpl impegnata a scaricare il gas presso un distributore sulla via Salaria. Era un vigile del fuoco e, sebbene in quel momento fosse diretto a Monterotondo per trasferire un mezzo in manutenzione, alla vista di quell'incendio ha deciso di fermarsi per aiutare le persone coinvolte. Con ogni probabilità, però, non ha avuto il tempo perché è stato investito da una seconda deflagrazione. 

Un destino davvero beffardo quello capitatogli: ieri, in occasione dei festeggiamenti di Santa Barbara presso la caserma di Rieti, aveva preso parte alle esercitazioni simulando il decesso (il suo) per l'esplosione di una cisterna di Gpl. Qualche collega, con le lacrime agli occhi, ricorda quei momenti come un presagio.

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Cinquanta anni, da 21 nei pompieri, originario di Vazio, una figlia, Stefano Colasanti era conosciuto a Rieti sia per la sua attività di sindacalista della Uil sia per quella di allenatore della squadra di Calcio a 5 femminile del Cittaducale. Il primo ad apprendere della sua morte è stato il fratello, sovrintendente della polizia, che aveva accompagnato sul luogo il questore di Rieti, Antonio Mannoni. 

Resta ancora sconosciuta l'identità della seconda vittima: un uomo che si era fermato a bordo strada incuriosito dalla nube di fumo. Secondo quanto si apprende da fonti investigative, bisognerà attendere l'esito del test del dna sul cadavere per risalire a un nome. Il corpo, semi carbonizzato, è stato sbalzato via per decine di metri e rinvenuto lontano dal distributore.