Martedì 16 Aprile 2024

Rousseau-M5S, è rottura Pronta la causa per i soldi

Patuanelli: "Difficile evitare il tribunale". Conte vede Letta poi scioglie la riserva. Casaleggio pretende mezzo milione di arretrati e blocca lo scudo legale

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Davide Casaleggio, 45 anni, è proprietario della Casaleggio Associati.

di Elena G. Polidori

Soldi, soldi, soldi. Dentro il M5s si sta consumando una guerra di carte bollate e di denaro dagli esiti incerti, ma comunque destabilizzanti per un Movimento in trasformazione. L’ultima puntata dello scontro, ieri, è stata la disputa sulla tutela legale degli eletti, appannaggio di Rousseau dal 2013, che Casalleggio jr, alla luce dei mancati versamenti dei parlamentari (450 mila euro), ha annunciato di voler sospendere. Con i consiglieri regionali che saranno i primi a restare senza ’scudo’, cosa che ha mandato su tutte le furie la leader regionale del Lazio grillina, Roberta Lombardi, ma non solo lei.

Insomma, lo smottamento del M5s che fin qui abbiamo conosciuto è nei fatti e fin nelle fondamenta. Al punto che si susseguono con insistenza le voci che vorrebbero Giuseppe Conte, leader in pectore, pronto ad adire le vie legali per sbrogliare la matassa Rousseau. "Mi auguro – commentava ieri il ministro per le Politiche Agricole, Stefano Patuanelli – che non si finisca in tribunale e che prevalga il buonsenso. Certo, se si continua a dire che il M5s deve 450mila euro a Rousseau è difficile che ci sia un’alternativa". Però, per "nominare" Conte leader M5s è necessario un doppio voto su Rousseau, uno per cambiare lo statuto, l’altro per scegliere i nuovi vertici, ma Casaleggio vuole i soldi prima di dare ’il via al televoto’, di qui l’idea dell’ex premier di fare causa per liberarsi della zavorra tecnologica che gli impedisce l’ascesa alla leadership.

I parlamentari grillini, intanto, hanno aperto un conto per raccogliere il denaro che hanno smesso di versare a Rousseau, cosa che ha fatto infuriare ancora di più Casaleggio. Conte, nei giorni scorsi, si è riunito con alcuni giuristi di fiducia e, dopo aver convocato i vertici stellati e ottenuto da loro il via libera, ha iniziato a preparare le carte per portare in tribunale l’associazione Rousseau. La prospettiva di una causa porta tuttavia a pensare ad un’attesa di almeno 3 o 4 anni per una sentenza e il Movimento non può attendere. Di qui la strategia che prevede la richiesta di un procedimento cautelare d’urgenza che sblocchi i servizi di votazione sulla piattaforma Rousseau, in attesa del primo grado di giudizio.

Un vero caos, insomma, ma Conte non resta ad attendere e oggi vedrà Enrico Letta per avviare il percorso sul futuro dell’allenza Pd-M5s e cominciare a sciogliere i nodi più complicati, come quello di Roma. Con la sindaca, Virginia Raggi, che ieri ha visto ancora assottigliarsi la sua maggioranza in Campidoglio; si è infatti dimessa la consigliera grillina Gemma Guerrini, storica attivista romana, contraria alla ricandidatura della sindaca. Guerrini è la quinta consigliera a cambiare gruppo e dunque su 49 scranni, oggi il Movimento a Roma ha una maggioranza di 25 voti compresa la sindaca. Ma nel gruppo stellato ci sono anche 4 consiglieri che hanno dato vita ad una fronda che chiede un passo indietro della Raggi per trovare un candidato unitario di centrosinistra.