Rottami ovunque e corpi bruciati L’elicottero, una tomba di lamiera

Reggio Emilia, i soccorritori hanno trovato i resti del veivolo disperso: erano sul monte Cusna, 7 morti . A dare l’allarme un runner che aveva visto i detriti. In un video gli ultimi istanti prima del disastro

di Gianpaolo Annese

VILLA MINOZZO (Reggio Emilia)

Prima hanno trovato cinque cadaveri, poi gli altri due carbonizzati. I soccorritori sono stati costretti a scendere con la tecnica alpina per 60 metri di profondità, imbragature e carrucola, per recuperare i corpi e i rottami dell’elicottero caduti nel torrente Rio Lama. Anche il magistrato di turno si è calato per le perizie del caso. Ieri nel punto di raccolta in una delle aree più impervie dell’Appennino reggiano i soccorritori erano una cinquantina in tutto. Tutti sgomenti di fronte a una tragedia inenarrabile: si è spenta così ogni flebile speranza di ritrovare vive le persone a bordo dell’elicottero che giovedì mattina era partito dalla Lucchesia (dall’aeroporto di Capannori Tassignano) diretto verso il Trevigiano e del quale si erano perse le tracce sull’Appennino Tosco emiliano.

Ieri mattina i detriti e i cadaveri sono stati ritrovati nel Rio Lama, un torrente nell’Appenino reggiano sotto il monte Cusna, nel territorio tra i Comuni di Villa Minozzo e Civago. Ad avvertire della presenza di detriti nel torrente è stato un runner che si è accorto di alcuni rottami riconducibili probabilmente alla carlinga dell’elicottero. L’Aeronautica militare ha raggiunto immediatamente la zona del monte Cusna con un elicottero che, sorvolando il cratere, ha confermato la fondatezza della segnalazione. "Quando abbiamo individuato i rottami eravamo a circa una settantina di metri – spiega il pilota, il maggiore Daniele Gamba, che si è alzato in volo con l’aereo militare per individuare il punto preciso del ritrovamento – Abbiamo visto delle parti metalliche che luccicavano, ed erano rosse. Inoltre attorno c’era una serie di piante bruciate, al centro di un fitto bosco, che rappresentavano una difformità con il resto del paesaggio. Ciononostante, individuarlo non era per niente semplice: uno dei passeggeri e alcuni pezzi si trovavano in un canalone, nei pressi di un ruscello". La scena che si è presentata davanti ai soccorritori e ai militari è stata terribile: sul posto era tutto bruciato. La zona è stata posta subito sotto sequestro, è stata formata una barriera umana per impedire ai tanti escursionisti, che proprio ieri pensavano di inaugurare la stagione estiva in zona, di accedere al luogo.

Si rincorrono adesso le ipotesi sulle cause della tragedia. In mano ai pm c’è anche un video girato a bordo prima del disastro: uno dei passeggeri invia al figlio queste sequenza di nove secondi in cui si vede l’elicottero che attraversa delle nuvole. Ma nulla faceva presagire quello che sarebbe accaduto. Ma dove andava l’elicottero finito nel torrente? L’Agusta AW 119 Koala era stato noleggiato da un’azienda del Reggiano e faceva la spola tra Toscana e Veneto per portare manager in visita in alcune aziende in concomitanza con un importante fiera sulla carta a Lucca.