Venerdì 11 Luglio 2025
GAETANO FEMIANI
Cronaca

Roma, la paura dopo l’esplosione. Le analisi: "C’è diossina nell’aria"

L’Arpa conferma la presenza di sostanze inquinanti contenute dall’intervento dei vigili del fuoco. I feriti sono 45, due restano gravi. Inchiesta per disastro colposo, c’è anche la pista dell’errore.

L’intervento tempestivo dei vigili del fuoco dopo l’esplosione ha scongiurato il peggio, riducendo la presenza di diossina: lo ha detto la Protezione civile di Roma

L’intervento tempestivo dei vigili del fuoco dopo l’esplosione ha scongiurato il peggio, riducendo la presenza di diossina: lo ha detto la Protezione civile di Roma

Roma si sveglia avvolta da una nube tossica che riscrive il confine della paura. Periferia est, via dei Gordiani, Prenestino: qui, venerdì mattina, il cielo si è incendiato. Prima un odore acre, poi le fiamme, infine l’esplosione. Una sequenza che ha scatenato il panico, lasciando dietro di sé una scia di feriti, macerie e aria irrespirabile.

L’Arpa Lazio diffonde i primi risultati del monitoraggio: la concentrazione di diossina nell’aria tocca quota 1 pg/m³, ben oltre la soglia di 0,3 pg/m³ che segnala la presenza di una fonte di emissione localizzata. In poche parole, l’incendio ha prodotto diossina, confermando i timori degli esperti e dei residenti. C’è pericolo?, si chiedono tutti al Prenestino. Per la verità non esiste un limite normativo specifico per le diossine nell’ambiente, ma l’OMS considera "normale" una concentrazione di 0,1 pg/m³ nelle aree urbane. Qui però siamo dieci volte oltre la media cittadina, un dato che scatena l’allarme. E induce il personale dell’Arpa Lazio, intervenuto dopo il rogo, a installare campionatori a poca distanza dal distributore saltato in aria. L’obiettivo: misurare nel tempo la presenza di sostanze inquinanti come idrocarburi policiclici aromatici, PCB e diossine. I risultati, finora arrivati sulla scrivania dell’autorità sanitaria, non lasciano spazio a dubbi. La nube tossica staziona sui tetti di Roma Est, visibile a chilometri di distanza.

La Protezione Civile, tuttavia, manifesta un certo sollievo perché si aspettava di peggio: "La quantità di diossina sprigionata è stata ridotta grazie al tempestivo intervento dei vigili del fuoco", dichiara Giuseppe Napolitano, direttore della Protezione civile di Roma. Oltre alla qualità dell’aria c’è da fare la conta dei danni umani e materiali. Un bilancio pesante. Sono 45 i feriti nell’esplosione. Al reparto Grandi ustionati dell’ospedale Sant’Eugenio di Roma "restano ricoverati due pazienti in condizioni gravi, entrambi sedati e sottoposti a ventilazione meccanica assistita. Le loro condizioni permangono stazionarie nella gravità del quadro clinico", rende noto la Asl Roma 2. In particolare, "su uno dei due pazienti - che presenta ustioni di terzo grado estese al 55% della superficie corporea - è stato eseguito un primo trattamento di escarolisi enzimatica, procedura mirata alla rimozione iniziale del tessuto necrotico mediante l’impiego di enzimi selettivi. L’intervento rappresenta un primo passo nel complesso percorso terapeutico previsto per i grandi ustionati. La prognosi rimane riservata".

Nel corso delle ultime ore, riferisce l’Asl Roma 2, si è aggiunto in reparto un terzo paziente, trasferito dall’ospedale San Giovanni. Presenta ustioni di terzo grado localizzate ad un arto superiore, con un interessamento pari a circa il 10% del corpo.

E poi i danni alle strutture, ai palazzi sventrati del Prenestino. Una cinquantina di persone evacuate, il distributore ridotto a uno scheletro annerito, il deposito del 118 devastato. "Quasi tutte però potranno rientrare nelle loro case", assicura il prefetto di Roma, Lamberto Giannini. L’indagine della Procura è aperta con l’ipotesi di disastro colposo e lesioni aggravate. Due le piste: un errore umano durante le operazioni di carico e scarico del gpl, forse un urto dell’autocisterna contro una colonnina o un tubo, oppure un guasto tecnico, il famigerato "bleve da gpl", che trasforma un impianto in una bomba a orologeria. L’impianto è di proprietà della Eco Gasauto srl, società che da anni opera nel settore della distribuzione di carburanti. Nessun precedente grave, solo un incidente minore un mese fa.