
I ministri Casellati e Calderoli stanno lavorando a un disegno di legge costituzionale
Il governo punta a un proprio ddl costituzionale per dare maggiori poteri a Roma Capitale. Alla bozza stanno lavorando due ministeri: quello alle Riforme di Maria Elisabetta Alberti Casellati, i cui uffici starebbero limando le questioni più tecniche, e quello alle Autonomie di Roberto Calderoli, interessato nell’ottica della devoluzione di poteri. A Roma, come richiesto da tempo (e finora mai ottenuto), andrebbero maggiori competenze sia a livello legislativo, sia a livello regolamentare, mentre ai suoi municipi sarebbe garantito un livello maggiore di autonomia. Alla Capitale, compatibilmente con il bilancio dello Stato, sarebbero garantite, di conseguenza, più risorse. A seguire il dossier ci sarebbe uno dei meloniani che si occupa maggiormente di Roma: il senatore Andrea De Priamo. Il disegno di legge governativo punterebbe a dare maggiore forza al progetto, su cui già sussistono diverse proposte di legge parlamentari (come quelle dell’azzurro Paolo Barelli e del dem Roberto Morassut) che a questo punto potrebbero essere abbinate. Il testo sarebbe stato aggiornato anche in base alla recente sentenza della Corte Costituzionale sull’autonomia, parlando non più di cessione di "materie" alla Capitale, ma di "funzioni". Per portarlo a compimento si attende anche l’esito di un confronto con gli enti locali interessati, Campidoglio e Regione Lazio.
Il punto di forza, come spiegano alcune fonti di maggioranza, è che questa volta la spinta sarebbe arrivata da Giorgia Meloni in persona, che sin da quando era all’opposizione ha condotto – sia in Parlamento, sia in Assemblea capitolina – una battaglia per rafforzare a livello amministrativo, e non solo, la città eterna. In particolare, un ordine del giorno, a prima firma dell’attuale presidente del Consiglio, alla legge di bilancio 2021, impegnava il governo "ad attivare in tempi immediati ogni misura necessaria a garantire il completamento del trasferimento dei poteri a Roma Capitale" destinando "le risorse e i beni necessari per il miglioramento della qualità della vita e dei servizi e il raggiungimento degli standard delle altre capitali europee".