Ostia, Roberto Spada resta in carcere. Rigettato il ricorso

Il tribunale del Riesame ha respinto l'istanza di scarcerazione

Roberto Spada lascia la caserma dopo il fermo (Ansa)

Roberto Spada lascia la caserma dopo il fermo (Ansa)

Ostia, 24 novembre 2017 - Resta in carcere Roberto Spada, accusato dell'aggressione di un giornalista della Rai avvenuta il 7 novembre scorso a Ostia. Il tribunale del Riesame di Roma ha respinto l'istanza di scarcerazione presentata dal suo difensore ribadendo per Spada l'accusa di violenza privata e lesioni, aggravate dal "metodo mafioso". Spada è attualmente detenuto nel carcere di massima sicurezza di Tolmezzo (Udine). 

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Il giornalista ferito, Daniele Piervincenzi,  ha dichiarato di avere paura del clan. "Temo ritorsioni nei miei confronti da parte degli 'Spada' e ho paura per la mia incolumità e per quella dei miei familiari", aggiungendo: "Nessuno è intervenuto per aiutarci. E ho udito il rumore di alcune tapparelle che venivano chiuse". 

 Secondo chi indaga è un particolare che spiega il clima di omertà, la connivenza per non dire complicità. I magistrati della Dda hanno depositato al Riesame anche il verbale reso da due collaboratori di giustizia: Michael Cardoni e Tamara Ianni. Cardoni ha raccontato delle prepotenze perpetrate da Roberto Spada nei confronti di Maurizio Cirielli costretto a cedere al clan la sua abitazione. "Spada si era impossessato dell'abitazione di Maurizio perché lo stesso (Cirielli) non aveva pagato una partita di droga". "Cirielli - ha sottolineato poi Cardoni - è stato costretto ad accettare per paura di ritorsioni da parte degli Spada che si era vantato anche in mia presenza delle sue capacità".

Secondo i pm, Spada ha "ostentato in maniera evidente e provocatoria una condotta idonea a esercitare sui soggetti passivi l'intimidazione propria delle organizzazioni mafiose", compiendo, tra l'altro, "l'azione in luogo pubblico, davanti a numerosi testimoni" e "rivendicando il diritto di decidere chi poteva stazionare nella zona teatro dei fatti ('Femus Boxe', palestra di famiglia)".

L'AGGRESSIONE - I fatti al centro dell'indagine risalgono al 7 novembre, quando il giornalista Daniele Piervincenzi e il cameraman Edoardo Anselmi sono stati aggrediti mentre stavano realizzando un'intervista a Ostia sui rapporti tra il clan Spada e CasaPound. Spada ha sferrato una testata all'intervistatore fratturandogli il setto nasale e subito dopo ha inseguito i due giovani insieme a un secondo uomo, colpendoli con un bastone, tanto da provocare un trauma cranico al cameraman. Tutto è successo nei pressi della palestra della quale il 42enne è titolare, davanti ad almeno una decina di testimoni che di fronte alla violenza fisica agli insulti e alle minacce dei due aggressori ("non vi fate più vedere qui! Vi prendo la macchina e vedi che non la trovi più!") non hanno prestato alcun soccorso e anzi hanno inveito contro le vittime urlando loro: "Andate via, qui non ci dovevate venire!". 

L'aggravante del metodo mafioso deriva secondo gli inquirenti dal contesto nel quale l'aggressione è avvenuta e, soprattutto, dalla platealità con la quale Spada ha voluto dare una prova di forza sul 'suo' territorio, davanti agli abitanti del quartiere.