Martedì 23 Aprile 2024

Rivoluzione ai gazebo Bonaccini ammette il ko "Ora tocca a Elly, la aiuterò"

Dopo la vittoria nel voto degli iscritti la segreteria sembrava sicura, ma la sconfitta è netta "Lei è più capace di innovare. Con le primarie abbiamo dato una bella lezione di democrazia"

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di Rosalba Carbutti

Doveva essere la notte del trionfo. Ma per Stefano Bonaccini è finita per essere la giornata più lunga. Era atteso verso le 21, è arrivato nel quartier generale alle porte di Bologna, alla Casa dei Popoli di Casalecchio, alle 23 passate. Dirigenti e amministratori locali l’hanno aspettato in silenzio per almeno venti minuti, poi l’hanno accolto con un applauso, in piedi. "Grande Stefano", ha urlato qualcuno. Il ’pres’, come lo chiamano in terra d’Emilia, in jeans, giacca e mocassini, si è messo a posto gli occhiali a goccia, è salito sul palco e ha l’ha buttata subito sul fair play verso la sua ex vice presidente della regione.

"La prima cosa che vi chiedo è di mandare da qui un grande applauso e un abbraccio a Elly Schlein. L’ho sentita pochi minuti fa, le ho fatto ovviamente i complimenti e le ho fatto un grande in bocca al lupo per la grande responsabilità che assume da questa sera, dalle prossime ore. Ora tocca a lei indicare la strada", dice subito.

Le prime avvisaglie che il ribaltone rispetto al voto dei circoli che l’aveva premiato con 20 punti di vantaggio era ormai prossimo si era già avvertito poco prima della chiusura dei gazebo nel suo quartier generale. Era tutto pronto per una festa con tutti i crismi, con i volontari a cucinare le tagliatelle al ragù, e magari sarebbe arrivato anche il brindisi. Ma questa volta – a differenza delle Regionali del 2020 quando il governatore calò il bis contro Lucia Borgonzoni alla guida dell’Emilia-Romagna sovvertendo i pronostici della vigilia – alla Casa dei popoli è andato in onda un altro film.

Bonaccini sul palco e giù chi l’ha sostenuto (da Dario Nardella ad Andrea Rossi ad Alessandro Alfieri, più tanti amministratori locali) conferma i buoni propositi di quando tutti lo consideravano in vantaggio: "Sentiamo la responsabilità di metterci a disposizione per dare una mano a Elly e a tutta la comunità del Partito democratico. Noi ci sentiamo parte di questa grande responsabilità", dice con il sorriso. E, nell’ammettere la sconfitta del cosiddetto ’partito degli amministratori’, con un velo di amarezza, dice: "È la prima volta che viene sovvertito il voto nei circoli", dice. Salvo poi darle l’onore delle armi: "Lei è stata più capace di me di dare un senso di rinnovamento e di innovazione al Pd...". Una sensazione che nell’ultima settimana i Bonaccini boys avevano percepito durante le iniziative, mentre l’onda Schlein cresceva, consacrandola segretaria. Ieri la fine del sogno di diventare segretario del Pd, dopo una giornata partita con entusiasmo, salvo poi rabbuiarsi man mano che arrivavano i dati.

"Di certo, tranquilli non siamo...", ripetevano tutti. Resta la consolazione, secondo i dati provvisori, di aver vinto almeno l’Emilia-Romagna. Ma, come conclude un suo assessore regionale, "L’Emilia-Romagna non è l’Italia. Purtroppo".