Il fantasma AstraZeneca aleggia sulla campagna vaccinale. Pienamente abile e arruolato per gli over 55, il vaccino anglo-svedese sconta le giravolte autorizzative delle autorità nazionali (prima riservato agli under 60, poi a tutti gli over 18, poi bloccato per indagare su un limitatissimo aumento dei casi di trombosi, poi autorizzato per gli over 60) che fatalmente hanno prodotto una diffidenza in fasce della popolazione. Che era latente in diverse regioni del Sud, Sicilia in primis, ieri è esplosa con una clamorosa protesta di alcune decine di persone convocate con altri 4mila ultrasessantenni all’hub vaccinale della Mostra d’Oltremare di Napoli. "Diversi utenti – ha denunciato l’ASL Napoli Centro – una volta definita l’accettazione, hanno pretese la somministrazione di Pfizer o Moderna, rifiutando il vaccino AstraZeneca, pur in assenza di motivi validi". I medici si sono opposti, sono volati insulti e minacce, e il direttore generale dell’ASL ha chiesto l’intervento della polizia per sedare le proteste. Così è stato, dopodiché la direzione sanitaria dell’ASL ha ribadito che "non ci saranno deroghe e nessuna eccezione" alle vaccinazioni con vaccini previsti. Ma la scarsa accettazione dell’AstraZeneca è un problema. Sono 250mila le dosi di AstraZeneca ancora non utilizzate e conservate nei frigoriferi in Sicilia. E non c’è solo la Sicilia. In tutta Italia, su un totale di 3.572.061 dosi di shots a disposizione, 2.039.973 sono di Vaxzevria (57,1%): del vaccino dell’azienda anglo-svedese sono state somministrate finora solo il 69% delle dosi consegnate (che sono 6.565.080). Di queste due milioni di dosi, una parte deve comunque essere tenuta da parte: la settimana prossima cominceranno i richiami per chi è stato vaccinato a metà febbraio, ma anche esaurendo tutte le seconde dosi ne resterebbero fuori oltre 500mila. C’è un rischio che questo rallenti la campagna vaccinale? Al ministero della Salute non lo si ritiene un ...
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