Mercoledì 24 Aprile 2024

Rivali litigiosi La maggioranza è blindata

Bruno

Vespa

Non è mai accaduto a un governo della Seconda Repubblica di avere la maggioranza blindata dall’assenza di una opposizione competitiva.

Tra Letta, Conte e Calenda non esiste alcun programma comune. Peggio, non c’è comunicazione alcuna. Nel Lazio, Azione ha fatto il miracolo di convincere il Pd ad appoggiare un candidato Pd come D’Amato, bravo ma pochissimo amato dalla nomenklatura del partito. In Lombardia niente. E niente soprattutto che metta insieme i tre partiti nell’opposizione parlamentare. Bravo Calenda a chiedere un incontro al premier (seppure con la caritatevole scusa: "Va aiutata…"). E bravo il premier ad accettare, ignorando la leggera provocazione. I due partiti più grossi scendono in piazza in giorni diversi e con motivazioni in parte diverse.

I Cinque Stelle hanno ormai la loro bandiera di legislatura: il reddito di cittadinanza. Un provvedimento che spacca l’Italia come pochi altri: la maggioranza dei cittadini è contraria, la minoranza è un fortissimo monolite. Il reddito di cittadinanza è un modo di concepire la vita: chi può lavorare deve sbattersi per cercare un lavoro o no? Il governo ha 9 mesi di tempo per trovare una soluzione: la sfida è che nessuno stia a casa senza far niente. Formazione dentro e fuori un’azienda , lavori socialmente (davvero) utili e quant’altro. Vedremo.

Il Pd contesta il piano generale della manovra. Si può capirlo. Ma è di destra allungare di un mese il congedo parentale all’80 per cento, dare un miliardo e mezzo alle famiglie, pagare con un voucher un cameriere volante o una baby sitter, portare da cinquemila a diecimila euro all’anno le prestazioni occasionali per aiutare chi guadagna troppo poco per aprire una partita Iva, rivalutare tanto le pensioni basse e pochissimo le più alte? Ma il Pd ha un problema ben più grosso: scegliere un segretario che faccia capire subito con chi vuole allearsi: Conte o Calenda? Questo è il problema.