Ritorno nel regno libero di Tavullia. Valentino Rossi riparte circondato dal suo clan

Viaggio nel ’buen retiro’ del pilota e nel suo entourage. La mamma l’aveva previsto: "Gareggerà con le auto"

Valentino Rossi con il padre Graziano, 67 anni, anche lui ex pilota di moto e poi di rally

Valentino Rossi con il padre Graziano, 67 anni, anche lui ex pilota di moto e poi di rally

Tavullia (Pesaro-Urbino), 6 agosto 2021 - Una "enclave", uno stato autonomo come San Marino e come la Città del Vaticano, questa è la Tavullia dell’epoca di Valentino Rossi, signore magnanimo e incontrastato, con la pista del "Ranch" in veste di basilica di San Pietro dei motori, con tutti i tavulliesi, dal sindaco al parroco in giù, a fornirgli scudi di protezione nei confronti dei ficcanaso arrivati fin lassù troppo arrembanti. Non per niente a Tavullia si “sale“ come ai santuari, non ci si va.

Adesso che la figura di Vale comincia a stagliarsi sullo sfondo della storia, bisognerà pur dire che stiamo parlando di uno che ha sconvolto e dominato per un ventennio il mondo e la storia del motociclismo mondiale, uno invidiato da Brad Pitt, uno a cui Maradona ha baciato la mano, uno che attirava 15mila persone da tutto il mondo alle sue feste annuali di "TavulliaVale", uno del quale il governo malese affermava di non poter garantire l’incolumità a causa dell’assalto dei tifosi, uno che con la sua addizionale comunale dell’Irpef garantiva la costruzione di una scuola elementare del suo paese.

Paese dal quale è stato incoronato re oltre vent’anni fa e dove, come si addice ai regni felici, nulla è quasi mai cambiato veramente: la mamma Stefania, il babbo Graziano, il fratello Luca, Uccio il quasi fratello, la ristretta cerchia degli amici e collaboratori fidati, il ristorante e i e il Fan Club di casa, e poi, nel tempo, l’opera magna del "Ranch" e la nascita della Vr46. Il mondo turbinava tutto intorno, ma a Tavullia regnava la pace.

La madre Stefania, da sempre puntuale metronomo delle gesta del figlio, ancora qualche giorno fa parlava da profonda conoscitrice delle cose: "Valentino è tornato ad allenarsi al ‘Ranch’, non so cosa ha deciso. Ma tanto, se l’anno prossimo lascerà le moto sicuramente gareggerà con le auto. Se non saranno più due, saranno quattro ruote".

Ora che, da papa in attività, diventerà "papa emerito", ben poche cose cambieranno da quelle parti: forse, la più vistosa sarà che sullo sterrato del "Ranch" farà capolino anche qualche 4x4 da endurance o che Uccio si sveglierà una mattina e si troverà a dormire nel suo letto di casa anziché sul gran furgone del circuito.

Valentino Rossi, il Peter Pan della velocità che ha unito l'Italia - di Leo Turrini

A Tavullia nessuno è rimasto sorpreso più di tanto dalla decisione di Vale: frequentando l’ambiente si capisce benissimo che la cosa era all’ultimo stadio di maturazione e che mancava solo il sigillo del sovrano a sentenziare che d’ora in avanti a Tavullia saranno tutti più rilassati.

Forse molti non hanno capito che quel dolce paese disteso in collina è sempre stato un ammortizzatore fenomenale dei problemi e delle tensioni di Valentino, garantendogli sempre un rifugio uguale e sicuro.

Per questo sarà forse l’unico ambiente a rimanere tale e quale anche quando il suo gran figlio avrà rinchiuso in bacheca le sue centinaia di caschi.

"Non vorrete – ha chiosato simpaticamente un tifoso, godendosi una birra sbracato al tavolino del bar – che uno come lui si metta davvero a lavorare a 43 anni e per la prima volta in vita sua?". Lo dice con amore e ammirazione, proprio come si parla del proprio imperatore che, dopo tanti anni, ha deciso di dare una svolta alla sua vita regale.

Tavullia è anche una Felix Austria: tutto resterà immutato attorno al sovrano. Che, annunciando il prossimo ritiro dalle gare, ha fatto una cosa tutto sommato banale: è semplicemente succeduto a se stesso.