Giovedì 18 Aprile 2024

Ritorniamo alla centralità del lavoro

Giorgio

Vittadini*

La ricostruzione dopo lo choc della pandemia passa dall’utilizzo di una grande quantità di denaro che l’Unione europea ha deciso di vincolare a progetti sostenibili con il piano Next Generation EU. Non è una scelta scontata e mette in luce due grandi domande di fondo. Una riguarda il mondo finanziario globale: riuscirà, sotto la pressione di questa nuova crisi, a correggere il trend nefasto che lo aveva portato alla grande crisi del 2008, momento che aveva sancito il predominio della finanza sull’economia reale?

La seconda interessa più da vicino il nostro Paese: è in grado di utilizzare in modo proficuo quelle risorse? La risposta a entrambe le domande mette in luce la necessità di una dimensione culturale di fondo che si chiama sussidiarietà, ovvero la progettualità che nasce dai territori per il benessere degli stessi.

Il predominio della finanza sull’economia reale era cominciato per cercare di rispondere al rallentamento della crescita rispetto all’epoca dei ’magnifici trenta’ del secolo scorso, e consiste nel tentativo di aumentare i profitti senza passare dalla strada più impegnativa della produzione. È importante tenere presente questo dato quando si parla di sostenibilità perché senza il ritorno alla centralità del lavoro e della produzione, difficilmente un sistema può essere sostenibile, essere cioè orientato al bene del più ampio strato possibile della popolazione, presente e futura, ed essere rispettoso dell’ambiente. Come sottolinea il Rapporto ’Sussidiarietà e… finanza sostenibile’, curato dalla Fondazione per la Sussidiarietà, tali fondi prevedono una biodiversità di attori finanziari in grado di operare con soggetti pubblici e privati quali reti di imprese, realtà di Terzo settore, enti locali, università, strutture di progettazione. Rafforzare la linea ferroviaria, estendere il digitale riforestare, non può avvenire se non sono chiari gli obiettivi con cui si gestiscono, realizzano e misurano gli effetti di tali interventi, e questo non può che avvenire dal basso.

*Presidente Fondazione

per la Sussidiarietà