Risulta decisivo: è il vero kingmaker

C’era un solo nome che Mario Draghi poteva accettare (e, anzi, addirittura auspicare) al Quirinale al posto suo: quello di Sergio Mattarella. Era evidente da prima che si aprissero le danze. E così è stato. Il premier, dunque, esce da questo torneo come uno dei vincitori e, forse, anche come il kingmaker finale che ha convinto il nuovo-vecchio Capo dello Stato a accogliere la proposta per il rinnovo del mandato.

In questo anno, il duo Draghi-Mattarella ha agito in tandem e per il Presidente del Consiglio poter contare anche per questo anno sull’azione comune Palazzo Chigi-Colle è un notevole vantaggio per la stabilità dell’attività di governo e per il posizionamento internazionale dell’Italia sullo scacchiere europeo e mondiale.

Nelle cancellerie la soluzione venuta fuori dopo giorni di incertezze è di sicuro quella più gradita. Draghi, insomma, può continuare a contare sul suo massimo sponsor.