Ristoranti aperti anche al chiuso: è la svolta

Riaprono gli impianti sportivi outdoor. Si potrà prendere il caffè dentro i bar, tavoli sempre distanziati. Via il coprifuoco dal 21 giugno

Migration

Non è la riapertura generale. La strategia di Draghi non prevede colpi di bacchetta magica e neppure ’d-day’. Le ripartenze per l’Italia in giallo proseguiranno scaglionate lungo il mese di giugno, anche se per togliere la mascherina bisogna aspettare un po’, avverte il ministro della salute, Speranza: "La dovremo tenere ancora qualche mese al chiuso, spero si superi in tempi più brevi all’aperto. Niente fretta". E tuttavia l’impatto simbolico di ciò che accadrà il primo giugno è indiscutibile. Riaprono le sale interne dei ristoranti, si potrà consumare il caffè dentro il bar, si può addirittura giocare a carte – in base a ciò che prevedono le linee guida messe a punto dalle regioni e approvate dal comitato scientifico nazionale – purché forniti di mascherine e chiamando mazzi nuovi con più frequenza che a Las Vegas. La data è stata scelta sapientemente: con l’arrivo del caldo quelle sale interne – per quanto areate – saranno assai meno frequentate di quanto sarebbero state un meno fa. E il caffè al bancone, rispettando la distanza di un metro, non è mai stato un grosso rischio. Ma il segnale è evidente: poter rientrare nei locali al chiuso anche a cena (osservando il coprifuoco alle 23, e dal 7 giugno alle 24) dice che se non è proprio finita, sta per finire. Anche perché si potrà stare a tavola in più di quattro commensali: l’unico limite è il distanziamento (la prenotazione è ’consigliata’). Indossando la mascherina in ogni occasione in cui non si è seduti, quindi per andare alla cassa o alla toilette o al bancone. Permessa pure la somministrazione a buffet se servita dal personale.

Regole zona bianca: ristoranti, bar, palestre, centri commerciali, mascherine

Ma forse l’evento psicologicamente più significativo non è neppure il ristorante: è lo stadio. Alla vigilia del primo lockdown nel 2020, al governo tutti ripetevano che da tre segnali si poteva evincere lo stato della crisi: fabbriche, scuole e appunto stadi.

Vero è che qualche ’antipasto’ c’è stato, da domani, però, riaprono ufficialmente al pubblico gli stadi e gli impianti sportivi all’aperto (quelli al chiuso saranno accessibili da luglio), ma la capienza è ridotta a un quarto. I posti a sedere vengono preassegnati e il limite massimo è di mille spettatori, che si può derogare in caso di grandi eventi come gli Europei di calcio. Per qualcuno in realtà le cose andranno anche meglio di cosi. Friuli-Venezia Giulia, Sardegna e Molise da oggi sono in zona bianca.

Niente più coprifuoco, dunque, e ripartenza immediata per tutte le attività ancora in stand by, dai matrimoni alle piscine al chiuso, dai centri benessere alle sale gioco dai parchi tematici alle fiere. Per gli invitati alle cerimonie resta l’obbligo del green pass. Per il resto d’Italia – in attesa della promozione nel colore più ambito – si procede a tappe. Presto arriverà il certificato verde per i paesi extra Ue, garantisce Speranza: "Farò la proposta al prossimo vertice dei ministri della Salute Ue: sarà digitale con un codice sul telefonino". Intanto, il 15 giugno, ripartono anche al chiuso le feste dopo le cerimonie civili o religiose. Ma più di questa è importante cerchiare con la penna un’altra data: dal 21 giugno non ci sarà più il coprifuoco. Ciò significa che fra tre settimane si potrà parlare di ritorno alla normalità? No: il vero segnale in quel senso sarà per tutti uno e uno solo, quando si potrà ricominciare a girare smascherati.

Approfondisci:

Zona bianca, quali regioni entrano e quando. Il calendario di giugno con gli ultimi dati

Zona bianca, quali regioni entrano e quando. Il calendario di giugno con gli ultimi dati
Approfondisci:

La ripresa si consolida. Bankitalia e Ocse: Pil 2021 oltre il +4%

La ripresa si consolida. Bankitalia e Ocse: Pil 2021 oltre il +4%

Il bollettino Covid del 31 maggio 2021