
Agrigento, 13 novembre – “Non mangio la pizza da te se è stata preparata dai neri”. A denunciare l’episodio di razzismo avvenuto in un ristorante di Licata, in provincia di Agrigento, è il titolare Gianluca Graci.
Graci ha due dipendenti gambiani. Cosa che è rimasta indigesta ad alcuni clienti (“almeno 5 o 6”) del suo locale ‘La fauzzeria’, in corso Vittorio Emanuele a Licata, i quali avrebbero preferito alzarsi dal tavolo piuttosto che mangiare la pizza preparata da mani “nere”.
“Alla soglia del 2024 - scrive in un post pubblicato nei giorni scorsi - mi devo ancora sentire certi discorsi: ‘sai io non vengo più nella tua pizzeria perché le ultime due volte ho trovato due ragazzi di colore dietro il bancone’”. Oppure: “Ma io non ti dico che sono sporchi ma già a vedere che mettono le mani negli ingredienti mi fa senso”. Graci attacca: "A me fate senso voi e mi fate pure paura".
Nell’ultimo periodo Graci avrebbe ricevuto più di un messaggio razzista. Del tipo: “Sei in un paese piccolo e devi capire che piano piano potresti perdere clienti!”. E ancora “pure i tuoi colleghi hanno ragazzi di colore ma li tengono in cucina e non si vedono!”. Questo è solo “l’ultimo degli imbecilli” a scrivere, incalza il ristoratore. Che conclude. “I neri sapete cosa hanno di diverso dai bianchi? Che hanno visto la fame e hanno voglia di riscattarsi. Hanno voglia di imparare, di lavorare e di riemergere. Sono educati e volenterosi e quando, come è giusto che sia, gli fai un contratto e gli dai uno stipendio adeguato, ti sono riconoscenti e contraccambiano! A differenza dei bianchi che vogliono sempre di più senza ricambiare e che ti fanno pure i conti in tasca possibilmente”.
Il caso di Licata ricorda quello del ristorante Ginger, sempre ad Agrigento: in quel caso fu la pluripremiata chef senegalese Mareme Cissé, bersaglio di commenti razzisti.