Un nuovo filmato di Peng Shuai, la star del tennis cinese che, a inizio di novembre, ha denunciato abusi sessuali dall’ex vicepremier Zhang Gaoli, è stato postato su Twitter da una giornalista del Global Times, tabloid del Quotidiano del Popolo. Mentre permangono i timori sulla sorte dell’atleta, la giornalista Qingqing Chen ha scritto di aver ricevuto da un "amico" un breve video e una foto di Peng – la cui autenticità è difficilmente verificabile – relativi a un evento a Shanghai.
Nel primo, di pochi secondi, Peng sembra parlare con l’icona del basket cinese Yao Ming, classe 1980, famoso per la sua altezza (2 metri e 29) e per essere stato una stella nella Nba. Nella seconda, l’ex numero uno del ranking mondiale di doppio è in posa con Yao, altre due figure sportive cinesi di primo piano, quali la campionessa olimpica di vela Xu Lijia e il giocatore di ping-pong in pensione Wang Liqin. I quattro sono in posa in piedi con il caratteristico e riconoscibile ponte Yangpu sullo sfondo, a Shanghai. Secondo la Cgtn, il network in lingua inglese del canale statale Cctv, l’evento si è tenuto sabato. Peng, ex campionessa di 35 anni di doppio di Wimbledon e di Parigi, si era rivolta ai social media cinesi per affermare che l’ex vicepremier Zhang Gaoli, 75 anni, l’aveva costretta a fare sesso nel corso di una relazione durata anni. Il post, subito rimosso dalla censura, è sopravvissuto come screenshot rimbalzando sui social e Twitter fino a diventare un caso mondiale.
La Women’s Tennis Association (Wta), l’associazione del tennis professionistico femminile, ha chiesto un’indagine sulle accuse di Peng, annunciando a inizi dicembre il clamoroso stop di ogni attività in Cina e a Hong Kong, temendo per la sicurezza di Peng. L’atleta ha anche partecipato a fine novembre a una videochiamata di 30 minuti con Thomas Bach, a capo del Comitato olimpico internazionale, che ha fornito un resoconto considerato dai critici lacunoso.
Ma ieri si è aggiunto un altro tassello a complicare ancor più la vicenda. Peng ha sostenuto in in un video apparso su un media di Singapore di essere stata "fraintesa": "Non ho mai detto o scritto che qualcuno mi abbia aggredito sessualmente". È la prima volta che la campionessa affronta la questione dinanzi alle telecamere e in pubblico. Ma il sospetto che ci sia una ’manina’ delle autorità di Pechino comincia a serpeggiare.