Mercoledì 24 Aprile 2024

Riscaldamento, ecco gli adeguamenti che riducono le bollette

Le regole imposte dalla Ue, il punto sulle sanzioni: se non viene eseguito il controllo dell’efficienza energetica nei termini di legge, rischio multe da 500 fino a 3.000 euro

Controllo di sicurezza di una caldaia (da Qn)

Controllo di sicurezza di una caldaia (da Qn)

Milano, 25 novembre 2017 - Il grande freddo sta arrivando e dal 1° dicembre, con l’avvio delle caldaie anche al Centro-Sud, in tutta Italia saranno accesi gli impianti di riscaldamento. Non solo si possono adottare vari accorgimenti per ridurre la bolletta ma bisogna rispettare norme rigorose anche per quel che riguarda la sicurezza e l’efficienza dell’impianti. Per quanto riguarda quelli condominiali, il 1° luglio è entrata in vigore la nuova normativa per i contabilizzatori di calore prevista da una direttiva europea. Lo scorso 30 giugno (dopo una proroga di sei mesi) è scaduto infatti il termine per installare questi impianti (contabilizzatori e termovalvole) utili per controllare e regolare la temperatura (e quindi evitare gli sprechi) ma anche per suddividere meglio la spesa tra un appartamento e l’altro. 

Il mancato adeguamento alla norma comporta sanzioni dai 500 ai 2500 euro per appartamento dovute in seguito alle ispezioni condotte dagli enti locali (Comuni e Regioni) ma anche i tecnici qualificati che vengono chiamati a controllare manutenzione e inquinamento dei fumi, ricorda Federico Musazzi, segretario generale di Assotermica, possono segnalare il mancato adempimento alle nuove norme e quindi esporci al rischio di dover pagare le sanzioni. Un rischio che, secondo Rossana De Angelis, presidente dell’Associazione nazionale amministratori condominiali riguarderebbe oltre il 20% dei condomini italiani.

Come farlo. Per adeguare gli impianti alle nuove normative bisogna installare sia le termovalvole sui caloriferi (50-60 euro l’una) sia i contabilizzatori di calore per una spesa, secondo Altroconsumo, tra i 120 e i 200 euro. Quindi, per un appartamento di 80 metri quadrati il costo si aggira intorno ai 1000 euro. Soldi spesi bene perché, oltre che consentire un risparmio fiscale (la spesa per termovalvole e contabilizzatori è detraibile al 50% dalle tasse) consente un risparmio che va dal 15 a oltre il 20%. Quindi tra i 150 e i 200 euro all’anno sulla bolletta del riscaldamento.

Il risparmio energetico. Se non vivete in un condominio con un impianto centralizzato, il risparmio energetico e la sicurezza passano dallo stato di salute della caldaia autonoma. Da ormai due anni, ricorda Musazzi, è in vigore la nuova direttiva europea che ha previsto l’introduzione obbligatoria dell’etichetta energetica per le caldaie. L’etichetta ricalca quelle già utilizzate per tanti elettrodomestici con le lettere dalla A++ e A+ in giù. Ovviamente, più la caldaia è nelle prime classi, maggiore è la sua efficienza energetica. La nuova normativa ha imposto anche l’obbligo di immettere sul mercato solo caldaie a gas di nuova generazione (a condensazione) che assicurano risparmi di circa il 20-25%. Costano in media tra 2000 e 2500 euro ma usufruiscono del bonus fiscale del 65% (che dovrebbe scendere al 50% dal 2018) e consentono un risparmio medio annuo a famiglia di circa 200 euro.

Obbligo di revisione. Se non viene eseguito il controllo dell’efficienza energetica nei termini di legge, in caso di ispezione si può rischiare una multa che va da 500 fino a 3.000 euro.