Covid, riprendono i contagi tra i medici. "Ma non ci sarà una nuova ondata"

Virologi concordi sul mantenere le precauzioni. "Più casi in Inghilterra? Pagano i ritardi nelle seconde dosi"

Una farmacista mostra i tamponi rapidi: boom di test a Torino e Bolzano per il Pass

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Cala la pressione sui presidi di pronto soccorso grazie alle vaccinazioni, ma il Covid-19 continua a destare allarme. Con i primi freddi rialzano la testa germi, batteri e coronavirus. È iniziata la somministrazione delle terze dosi di rinforzo nei soggetti fragili e negli operatori sanitari. I richiami aggiornati alle mutazioni potrebbero diventare un appuntamento fisso come accade con la profilassi antinfluenzale.

Bollettino Covid del 19 ottobre: contagi in Italia

Andiamo incontro alla quinta ondata?

Alessandro Vergallo, presidente nazionale dell’Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri (Aaroi Emac) in prima linea nelle terapie intensive, è sul chi vive: "Ci attendiamo che durante i prossimi mesi potremo registrare una recrudescenza del virus e della malattia – risponde lo specialista –, ma ragionevolmente è difficile pensare che ci si possa ritrovare in una nuova ondata come quelle a cui abbiamo assistito in passato".

Che cosa sappiamo del Regno Unito?

Dunque niente quinta ondata in Italia, ma attenti a quel che accade a Londra e dintorni. La Gran Bretagna ha vaccinato a rotta di collo prima degli altri. Poi, dal 19 luglio, il premier Boris Johnson ha detto basta a mascherine obbligatorie, ha dato via libera a discoteche, bar e ristoranti senza obbligo di Green pass e senza distanziamento. "Come si era ipotizzato, c’è stato un intervallo di tempo forse troppo lungo tra la prima e la seconda dose – continua Vergallo – è venuto meno il grado di protezione nella popolazione. Inoltre i giovanissimi inglesi devono ancora essere vaccinati. "Se guardiamo al picco di casi osservati nel Regno Unito – conclude il numero uno degli anestesisti –, penso a quanti in Italia potevano vaccinarsi e ancora non l’hanno fatto. Questo vaccino serve a schivare la terapia intensiva in caso di contagio".

Perché tanti sanitari si stanno infettando?

Contagio è una cosa, malattia è altra cosa. La ripresa dei contagi tra i sanitari (1.377 positivi al tampone negli ultimi 30 giorni) pare plausibile perché questi sono stati tra i primi a completare il ciclo vaccinale. E il titolo anticorpale scende tra quanti devono ancora sottoporsi alla terza dose di rinforzo. Le difese naturali prodotte con le vaccinazioni restano comunque elevate, proteggono medici e infermieri dal rischio ospedalizzazioni e complicanze potenzialmente letali.

L’Iimmunità di gregge è raggiungibile?

Con le varianti cala l’efficacia del vaccino, si impenna l’indice di trasmissione e l’immunità di comunità, l’effetto gregge grazie al quale anche i non vaccinati sono protetti perché il virus smette di circolare, diventa irraggiungibile. Un traguardo, ha scritto Roberta Villa sul portale della federazione medici chirurghi (Fnomceo), che si allontana anche vaccinando il 100% della popolazione. Perché devi inseguire un virus che continua a mutare e, come avviene per l’influenza, aggiungiamo noi, occorre ripetere periodicamente le vaccinazioni con prodotti aggiornati.

Che cosa può accadere se allentiamo le misure?

"L’Italia – ha rilevato Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit, la Società italiana di malattie infettive e tropicali – ha avuto un atteggiamento rigoroso rispetto alla pandemia mentre le autorità inglesi hanno allentato ogni tipo di cautela, hanno iniziato tardi a fare la seconda dose e oggi vediamo le conseguenze. Se si molla, il virus è pronto a ripartire, se arriva una variante brutta anche noi siamo a rischio. Quindi le misure di contenimento, dall’impiego della mascherina al chiuso, al distanziamento, servono ancora".