Venerdì 19 Aprile 2024

"Legittimo non rinnovare il permesso di soggiorno allo straniero che non si è integrato"

Lo ha stabilito il Consiglio di Stato confermando una sentenza del Tar Liguria che giudicava corretta la decisione della Questura di La Spezia di bocciare la domanda di uno straniero coninvolto in due procedimenti penali

Controllo di polizia (Ansa)

Controllo di polizia (Ansa)

Genova, 25 agosto 2022 - Niente rinnovo di soggiorno allo straniero che non si integra, così il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso in appello di un uomo contro il Ministero dell'Interno, e ha confermato la sentenza con cui il Tar Liguria aveva giudicato corretta la bocciatura della domanda per il rinnovo del permesso di soggiorno in Italia fatta dal Questore de La Spezia.

Quindi per il Consiglio di Stato è legittimo negare il rinnovo del permesso di soggiorno ad uno straniero se con il suo comportamento ha dimostrato "di aver completamente fallito l'integrazione sociale nel Paese che lo ospita".

Nella sentenza si legge: lo straniero "ha dimostrato di non essere in grado di trasmettere alcun valore né morale né sociale né affettivo, stante la sua acclarata indole violenta" e "non ha compreso né tantomeno condivide le norme da rispettare ed i comportamenti da tenere per il mantenimento del quieto vivere civile". 

Decisiva la "pericolosità sociale", perché il soggetto è stato coinvolto in due procedimenti penali: è indagato per rapina, lesioni personali e minacce. "La pericolosità sociale dell'appellante è stata valutata dalla Questura in concreto e risulta congruamente motivata in relazione ai precedenti, all'allora avviso di conclusione delle indagini preliminari, ad oggi tradottosi per uno dei due procedimenti penali in una condanna per rapina e di assoluzione per danneggiamento, nonché in relazione alla presenza di legami familiari in Italia e all'inserimento lavorativo" spiega la sentenza che chiarisce anche che la Questura della Spezia ha valutato legittimamente "i legami famigliari del ricorrente e la sua pericolosità ritenendo prevalente quest'ultima".