Giovedì 25 Aprile 2024

Rimbalzo boom del Pil, ma l’anno è perso

L’Istat: nel terzo trimestre risale del 16%, pesa lo stop dei mesi scorsi. Il ministro Gualtieri: con un lockdown la ripresa è solo rinviata

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Tutta l’Europa ha messo a segno un terzo trimestre da record nella ripresa dell’economia. E l’Italia non è stata da meno, anzi. Da luglio a settembre, nell’estate del post-lockdown, si è realizzato quello che gli economisti hanno chiamato maxi-rimbalzo: l’economia del nostro Paese è arrivata a crescere del 16,1%, invertendo totalmente la rotta rispetto al -13% del trimestre precedente.

Ma, come in una gelata improvvisa, sul finire del trimestre è partita la seconda ondata della pandemia e si è portata via i risultati messi a segno con la prospettiva di un finale 2020 di nuovo da incubo. Tanto che il ministro Roberto Gualtieri e il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, guardano al 2021 con preoccupazioni aggiuntive.

La risalita a V disegnata nei grafici del Pil del terzo trimestre è andata ben oltre le più rosee aspettative: gli economisti del Mef nel Documento programmatico di bilancio si erano fermati a un recupero del 13% o poco più. E con la ripresa della produzione e dei consumi nello stesso terzo trimestre è ripartito di pari passo anche il mercato del lavoro: gli occupati sono stati 113mila più rispetto al trimestre precedente. A settembre è cresciuto il tasso di occupazione, è diminuito quello di disoccupazione, anche giovanile, ed è sceso il numero di inattivi. Eppure il clima intorno ai dati, che in un’altra situazione apparirebbero spumeggianti, rimane cupo. Non solo perché si è ancora lontani dai livelli dello scorso anno sia in termini di Pil (-4,7% rispetto al terzo trimestre 2019) che di occupazione (-330mila occupati rispetto a febbraio). Il diffondersi dei contagi e le nuove misure restrittive imposte per mettere un argine alla seconda ondata lasciano presagire un quarto trimestre durissimo. Non a caso dall’Ufficio studi di Confindustria avvisano: "Difficile intravedere nel breve periodo segnali di ripresa economica". E Gualtieri, anche di fronte al meno 8,2% del Pil acquisito secondo i ricercatori dell’Istat, ha confermato la stima a meno 9. E, nel caso di misure ancor più restrittive di quelle in vigore dal 24, "la crescita del Pil 2021 potrebbe risultare inferiore a quanto previsto nel quadro programmatico della Nadef" pari a +6%. In questo caso però, ha puntualizzato, "la ripresa sarebbe solo rinviata, non pregiudicata".

Parole ancora di fiducia, dunque, in cui però un quadro meno ottimistico non è più tabù. Tanto da arrivare a promettere di mantenere una politica espansiva "fino a quando sarà necessario". Difficile del resto ignorare l’avvertimento di Visco, secondo cui la ripresa dell’epidemia minaccia inevitabilmente di incidere sui risultati raggiunti in estate. Il governatore vede rischi anche in caso di misure "meno drastiche di quelle adottate in primavera".

Claudia Marin