Riforma delle pensioni, francesi in rivolta I sindacati: "Pronti a bloccare il Paese"

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Se da una parte la mobilitazione contro la riforma delle pensioni nelle piazze francesi continua imperterrita, dall’altra il progetto di legge prosegue altrettanto fermamente la sua strada in Parlamento. Secondo il ministero dell’Interno sono state 963mila i partecipanti oggi alle manifestazioni a Parigi e in molte altre città della Francia, mentre il sindacato Cgt ne ha annunciati "oltre 2,5 milioni". Entrambe le cifre, come sempre molto distanti fra loro, sono comunque sia in aumento rispetto alla giornata di protesta di martedì scorso. Idem a Parigi, dove la polizia ha fermato una decina di persone durante qualche momento di tensione del corteo partito da place de la République in direzione di Nation, il ministro dell’Interno ha parlato di 93mila manifestanti contro 500mila stando alla Cgt.

Gruppi isolati di "casseur" hanno danneggiato un’agenzia di banca nel quartiere della Bastiglia, un’agenzia assicurativa e un fast food. Altri hanno anche incendiato un’auto. Nuove giornate di mobilitazione sono già previste per il 16 febbraio, in occasione della seconda settimana di esame del progetto di legge in Parlamento, e il 7 marzo, quando il testo arriverà in Senato. Da quella data, i sindacati pensano a lanciare uno sciopero ad oltranza che "blocchi il paese".

La Cgt sezione ferrovieri ha già lanciato un appello allo sciopero ad oltranza dal 7 marzo di tutti i treni. All’estrema sinistra, Jean-Luc Mélenchon ha detto che "Macron ha sbagliato Paese, se conta sull’usura" di chi protesta contro la riforma delle pensioni. Sul versante opposto, Marine Le Pen ha avvertito che "il governo non può continuare a voltare la testa dall’altra parte rifiutando di ascoltare i francesi".