Giovedì 18 Aprile 2024

Sexy ricatti online, milioni di italiani nel mirino. La polizia postale: "Non pagate"

Invasione di minacce sul web: "Riveliamo a tutti che navighi nel porno". Ecco come difendersi

Polizia postale

Polizia postale

Roma, 21 settembre 2018 - "Il tuo account è stato hackerato, perché è da lì che ho inviato questo messaggio... abbiamo accesso a tutta la tua corrispondenza, reti social... siamo al corrente di tutti i tuoi “piccoli e grandi segreti”, abbiamo visto e registrato come ti sei divertito visitando siti per adulti. Se non vuoi che il video finisca ai tuoi amici, alla tua famiglia e soprattutto alla tua ragazza, devi pagare". L’email arriva da quello che sembra essere il nostro stesso indirizzo di posta elettronica. Dietro, una presunta organizzazione criminale che sostiene di averlo compromesso mentre visitavamo un sito porno. Proprio in quel momento, sarebbero state scaricate tutte le nostre informazioni riservate e soprattutto installato “un virus” sul computer in grado di accedere alla webcam del nostro dispositivo per poter riprendere i momenti intimi.

L’allarme è scattato pochi giorni fa, ma è esploso nelle ultime ore. Migliaia di persone in tutta Italia hanno ricevuto mail simili a questa alla fine delle quali la richiesta è sempre la stessa: pagare entro 48 ore un riscatto di 300 dollari in bitcoin altrimenti i dati rubati verranno inviati a tutti i contatti presenti sul dispositivo: parenti, amici, colleghi e fidanzata. Spiega il capo della polizia Postale, Nunzia Ciardi: "Non bisogna pagare, anche perché abbiamo constatato in situazioni analoghe in passato che proprio il pagamento ha l’unico effetto di aumentare le richieste estorsive. Siamo di fronte ad un attacco massiccio da parte di un’organizzazione criminale ben strutturata. Nel giro di poche ore sono arrivate centinaia di telefonate da tutti gli uffici sul territorio. È un tentativo di truffa su larghissima scala che preoccupa molto".

Una maxi estorsione in piena regola. "Negli ultimi due giorni si sono presentati nei nostri uffici dislocati su tutto il territorio nazionale circa 5.000 persone, e altrettante hanno telefonato - sottolinea Ivano Gabrielli, capo del Cnaipic della Postale (Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche) -. Centinaia le denunce. Niente in confronto ai milioni di italiani che potrebbero essere stati colpiti".

E’ la seconda volta che una truffa di queste dimensioni circola via mail in Italia. "La prima fu l’anno scorso. Anche in quel caso, come oggi, la campagna della polizia Postale permise di evitare che parecchi cittadini cadessero nella trappola del ricatto - spiega Gabrielli -. La realtà è che il criminale non dispone di alcun filmato che ci ritrae in atteggiamenti intimi". E’ "tecnicamente impossibile" che chiunque, pur riuscendo ad entrare nella nostra casella mail, possa, solo per avervi avuto accesso, installare un virus che assume il controllo del dispositivo, attivando la webcam e rubando i dati. Eppure nella truffa ci cascano in molti. "Il fenomeno raddoppia di anno in anno", sottolinea Gabrielli. Il motivo lo spiega la Ciardi: "Quando si insiste su argomenti delicati e privati - conclude il capo della Postale - la gente ha paura".