Sabato 20 Aprile 2024

Riapre (a metà) solo la scuola, ma il resto no Sci, teatri e palestre al palo anche in gennaio

Dopo la Befana didattica in presenza al 50 per cento alle superiori. Verso la proroga dello stop a cinema, piscine e centri benessere

di Giovanni Panettiere

Per il ministro della Salute il 7 gennaio resta una data cerchiata in rosso. A sentire lo stesso Roberto Speranza sarà "il giorno della ripartenza" per il sistema Paese. Se lo augurano tutti, ma la verità è che sull’avvio della stagione sciistica e sulla riapertura di teatri e palestre (quest’ultima in agenda da metà del prossimo mese), pendono non poche incognite. Ombre diversificate a seconda dei singoli ambiti presi in esame. Vediamo in dettaglio quale è la situazione settore per settore, partendo dalla scuola dove la situazione appare finalmente chiara.

GLI STUDENTI

TORNERANNO IN AULA?

Nella tarda serata di ieri il ministro Speranza, ha chiuso ogni discussione: con un’ordinanza ha sancito che il 7 gennaio tornerà in classe il 50% degli allievi delle superiori. Per gli studenti rimanenti continuerà la didattica a distanza, nell’ottica di raggiungere, gradualmente, il target del 75% in presenza. In precedenza anche dal fronte dei presidi si erano levate perplessità su una ripartenza delle scuole superiori il giorno dopo la Befana. Al vaglio dell’esecutivo c’è poi l’ipotesi d’ingressi scaglionati, oggetto di confronto ai tavoli prefettizi fra presidi, enti locali e responsabili delle aziende di Trasporto pubblico locale. Nessun problema per il proseguimento delle lezioni de visu alle elementari e medie, anche se sarà fondamentale monitorare l’andamento epidemiologico nei giorni antecedenti il 7 gennaio. Sul nodo delle superiori, chi ha già deciso di non far rientrare metà degli studenti è la Regione Campania che opta per una linea estremamente prudente in tema di scuola e Covid. Eppure l’ultimo rapporto del Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc) ha evidenziato chiaramente come la seconda ondata della pandemia non sia dipesa tanto dal ritorno in classe degli alunni quanto piuttosto dal mancato rafforzamento del sistema dei trasporti pubblici locali. Da qui l’impegno del ministro dei Trasporti, Paola De Micheli, a scongiurare il ripetersi della debacle di settembre. "Il 7 gennaio il sistema di riorganizzazione degli orari e integrazione dell’offerta dei trasporti – ha dichiarato in commissione alla Camera –, deve essere pronto per l’apertura al 75%".

QUANDO PARTIRÀ

LA STAGIONE SCIISTICA?

L’ipotesi di scendere (finalmente) in pista il 7 gennaio, come da calendario del Dpcm del 3 dicembre, si fa sempre più improbabile. Nei giorni scorsi il Cts ha nei fatti bocciato il protocollo per la sicurezza stilato dalle Regioni. A non convincere sono soprattutto le misure previste su funivie e seggiovie, considerate siti ad elevato rischio di contagio. Gli assessori delle Regioni alpine chiedono a gran voce una data certa per l’avvio della stagione bianca, anche se Valeria Ghezzi, presidente nazionale dell’Associazione Nazionale Esercenti Funivia, preferisce non farsi troppe illusioni. "Speriamo di aprire gli impianti di risalita tra il 20 e il 30 gennaio, vedremo – confida –, ma devo anche dire che c’è il reale rischio di non aprire gli impianti e quindi non poter dare il via alla stagione invernale".

CHE COSA SI PREVEDE

PER CINEMA E PALESTRE?

Resta molto probabile il rinnovo della sospensione – da metà gennaio – delle attività di palestre, cinema e teatri. È quanto si apprende da fonti di governo che mettono le mani avanti: si deciderà soprattutto sulla base dei dati epidemiologici che arriveranno dopo l’Epifanià. Potrebbero essere dunque rinnovate misure che prevedono la sospensione di spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, da concerto, cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto, così come la chiusura di palestre e piscine e centri benessere.

BAR E RISTORANTI

STARANNO APERTI LA SERA?

Il tema non viene ancora ufficialmente affrontato in sede di governo. Fermo restando che, come chiarito dal ministro Speranza, col nuovo anno resterà in vigore il sistema dell’Italia divisa per fasce di rischio, appare difficile pensare che già a gennaio i locali (quelli in fascia gialla) possano prolungare l’attività oltre le 18.