Riapertura scuole, scontro nel governo. Speranza gela tutti: è troppo presto

Azzolina spinge per il ritorno in dicembre, ma per licei, seconde e terze medie l’ipotesi resta la didattica a distanza fino al 7 gennaio. Niet del titolare della Sanità: la situazione è seria. Gli esperti: danni psicologici agli studenti, aumentano quelli che lasciano gli studi

La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, 38 anni (Ansa)

La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, 38 anni (Ansa)

"La situazione è molto seria, i numeri sono ancora imponenti, bisogna tenere alto il livello di prudenza". All’ora di cena il ministro Speranza, su RaiTre, la mette giù piatta piatta: non affronta direttamente il tema della riapertura di licei e università, però avverte che qualcuno sta correndo un po’ troppo. In tutti i campi. Anche quello scolastico. A buon intenditor bastano poche parole: a cedere all’offensiva della collega Azzolina, non ci pensa proprio. "L’indice rt è sceso, ma non possiamo abbassare la guardia". Rilancia la linea dura che ha sempre tenuto. Eppure, la titolare dell’Istruzione, che non ha mai digerito la chiusura delle superiori e, a maggior ragione, delle medie, non demorde: "Se la situazione consente di mettere mano, con prudenza, alle restrizioni, deve rientrarci anche la scuola". Il confronto si fa serrato. Quasi un duello.

L'Azzolina ha messo il tema sul tavolo venerdì nel consiglio dei ministri, quando alcuni vedendo l’andamento dei contagi, hanno iniziato a dire che si sarebbero potuti riaprire all’inizio di dicembre ristoranti, centri commerciali, impianti sciistici, e così via finché lei ha gelato tutti: "E la scuola? Non può restare chiusa se il resto riapre". Né ha intenzione di arrendersi: "Tutti devono collaborare per il rientro in classe degli studenti" scrive su Facebook.

Anche perché, fanno notare al Ministero, tanto il Cts quanto l’Oms "sono convinti che una chiusura prolungata delle scuole possa produrre un impatto negativo sui nostri studenti, dal punto di vista psicologico e della dispersione scolastica". Dalla sua parte, ha il coordinatore del Cts, Miozzo: "La scuola deve essere al primo posto nella lista delle riaperture", dice ricordando che Francia, Germania e Gran Bretagna hanno dato indicazioni rigorose per il mantenimento della didattica in presenza. Un’ulteriore spinta viene dal G20, che sottolinea "l’importanza di continuare a garantire l’istruzione in tempi di crisi con l’attuazione di misure per l’apprendimento di persona". Nel Palazzo è spalleggiata da grillini ("Strumentalizzare la scuola è da irresponsabili", riassume Di Maio), Iv ("Prima di discutere del cenone di Natale possiamo dire che riapriamo i licei?" afferma Renzi) e un pezzo di Sinistra, da Fratoianni (Si) a Nannicini (Pd).

Sull’altro fronte, a fianco di Speranza, ci sono Franceschini e Boccia convinti che non si possa pensare a una riapertura generalizzata "almeno" prima del 7 gennaio. Vero è che le difficoltà pratiche per il rientro in classe, pur mettendo da parte il tema dei trasporti, non mancano: in queste ore diversi sindaci hanno chiuso persino asili e primarie. Eppure: l’idea che si possa aprire una finestra per lo shopping o per gli sport invernali e non per le superiori determina qualche crepa nella linea dura: è forse il consumo più importante dell’educazione?

Tutti al governo sanno che riaprire centri commerciali & co. con l’attuale curva epidemica è un alto rischio, giustificato dalla necessità di evitare il danno tra i 20-30 miliardi che comporterebbe la chiusura dei negozi sotto le feste, nella fase cioè di massimo consumo. Ovvio che una parte dei ministri non voglia raddoppiare il pericolo aprendo le scuole. D’altro canto, c’è pure chi guarda meno all’economia e più alla cultura. Toccherà come al solito a Conte decidere, ma è probabile che in questa occasione la spunti Speranza. Il premier è consapevole di quanto sia azzardato allargare le maglie anche solo per i negozi.

 

 

Hai già un abbonamento?
Questo articolo è riservato agli abbonati

Accedi senza limiti a tutti i contenuti di iltelegrafolivorno.it e dei siti collegati.Naviga senza pubblicità!

ABBONAMENTO SETTIMANALE

2,30 € 0,79 € a settimanaper le prime 24 settimane. Addebito ogni 28 giorni.
Nessun vincolo di durata. Disdici quando vuoi
mese
anno