Riapertura scuole: è caos. Zaia: "In forse la data del primo febbraio"

Circa 800mila ragazzi delle superiori in classe dopo il weekend, ma le Regioni vanno in ordine sparso. Fedriga si oppone al Tar e studia una nuova ordinanza di stop

Pavia, la protesta degli studenti collegati online davanti al liceo (Ansa)

Pavia, la protesta degli studenti collegati online davanti al liceo (Ansa)

Roma, 16 gennaio 2021 - Da lunedì la scuola riparte, ma come sempre in ordine sparso. Circa 800mila ragazzi delle superiori torneranno a scuola dopo il weekwend, sebbene alternati, mentre altri, nelle zone rosse, rimarranno a casa: è il caso degli studenti che frequentavano nei giorni scorsi i loro istituti in Lombardia e in Alto Adige, mentre in Sicilia sono state avviati test per alunni e docenti in vista del possibile ritorno a scuola delle elementari e delle prime medie. In Lombardia alcune scuole sono state occupate 'in sicurezza', con tamponi autogestiti. Tra le novità del nuovo Dpcm anche la possibilità di svolgere in presenza i concorsi per i docenti interrotti causa Covid.

Poi c'è il capitolo delle decisioni del Tar, cui alcuni governatori non vogliono 'obbedire'. Ieri il Tar dell'Emilia Romagna ha sospeso l'ordinanza di  Stefano Bonaccini che disponeva la didattica a distanza al 100% per le scuole superiori fino al 23 gennaio 2021. Ma mentre il governatore emiliano abbozza ("Le sentenze si rispettano"), il collega Massimiliano Fedriga punta i piedi e si appresta a firmare una nuova ordinanza.

Anche la Basilicata (che è in zona gialla) conferma la Dad alle superiori fino al prossimo 31 gennaio. La decisione è stata presa dal presidente Vito Bardi con una nuova ordinanza. Dalla Puglia Michele Emiliano stigmatizza: "La scuola non è un posto sicuro, come non è un posto sicuro qualsiasi luogo dove si sta seduti per ore nella stessa stanza". 

Veneto: in forse la riapertura a febbraio

Il governatore del Veneto Luca Zaia, che ha siglato la chiusura delle scuole fino al 31 gennaio, tiene il punto e ribadisce che non ci sarà' nessuna eccezione ma recentemente ha anche messo in dubbio una ripartenza a febbraio. "Il primo febbraio accadrà che se non ci sono rischi si apre altrimenti prenderemo i provvedimenti", ha dichiarato. E a nulla sono valse le molte proteste e flash-mob inscenate in questi giorni dagli studenti veneti che hanno protestato contro questa decisione

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Friuli: non si riapre nonostante il Tar

"Lunedì le scuole non riapriranno", ha detto il Governatore del Fvg, Massimiliano Fedriga, riferendosi alla decisione di ieri del Tar Fvg che ha accolto il ricorso di alcuni genitori contro l'ordinanza regionale che disponeva la chiusura delle scuole secondarie di secondo grado fino alla fine di gennaio. Pare che Fedriga stia lavorando a una nuova ordinanza che scongiura la decisione del Tribunale amministrativo e che potrebbe essere emessa già oggi. La nuova ordinanza ricalcherebbe la precedente e dunque disporrebbe nuovamente la chiusura degli stessi istituti scolastici fino al 31 gennaio. Il Governatore ha precisato che il provvedimento contro il quale è stato proposto ricorso seguiva "le indicazioni del comitato scientifico, favorevole alla didattica a distanza" e di averlo emesso per "salvaguardare la salute di tutti ed evitare la saturazione degli ospedali". Fedriga ha ricordato i dati diffusi da Istituto superiore di sanità e Inail relativi al mese di dicembre, in cui risulta che "la fascia di popolazione più colpita è tra i 10 e i 19 anni", con una specifica e maggiore incidenza sugli adolescenti di età superiore ai 14 anni. 

Le scuole occupate contro la Dad

Intanto a Milano continua la protesta degli studenti delle superiori e si allunga la lista degli istituti che vengono occupato dagli studenti. Questa mattina gli studenti del collettivo Roberto Franceschini del liceo scientifico Vittorio Veneto hanno occupato l'istituto e alle 15 si svolgerà una assemblea in largo Gavirate. 

Invece è terminata l'occupazione al liceo scientifico Severi-Correnti di Milano, dove stanotte circa 25 studenti sono rimasti nella palestra dell'istituto a dormire, dopo essersi sottoposti ad un tampone.Secondo gli studenti "la dad non è scuola. Scuola per noi significa confronto, un luogo dove potersi sfogare, un porto sicuro in mezzo alla tempesta su cui poter contare".