Scuola, Azzolina: "Chiederò ristori formativi. Per riapertura è tutto pronto"

Sulle vaccinazioni "spero si faccia prestissimo con i sanitari e i nostri nonni per arrivare poi alla scuola"

Lucia Azzolina, ministra dell'Istruzione (Ansa)

Lucia Azzolina, ministra dell'Istruzione (Ansa)

Roma, 12 gennaio 2021 - "Chiederò ristori formativi per la scuola. Sono necessari apprendimenti potenziati anche nel pomeriggio, per fare educazione all'affettività e incrementare l'aiuto psicologico: bisogna intervenire ora, non di certo in estate" così la ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina, ha parlato nel corso di un'intervento alla trasmissione Rai 'Unomattina'. "È più facile chiudere la scuola perché la scuola non ha bisogno di ristori. Sarò io oggi a chiedere i ristori formativi: ci sono anche bambini della primaria che sono andati a scuola meno ma so bene che vengono da 3 mesi di dad dell'anno precedente. Non credo si possa pensare di recuperare d'estate".

Sul tema della riapertura degli istituti, Azzolina ha ribadito che "decideranno le Regioni quando riaprire. Come Governo è stato fatto tutto il necessario per far ripartire la scuola. Si è agito sui mezzi pubblici, mascherine, igienizzanti. Quando i governatori decideranno che i ragazzi possono tornare a scuola potranno farlo, è tutto pronto. Sulla scuola abbiamo messo 7 miliardi; nel Recovery sulla scuola ci sono oltre 27 miliardi considerando tutti i fondi europei, Con questa cifra si può mettere a punto un piano a 360 gradi per risollevare l'istruzione che è stata negli anni maltrattata, messa in uno sgabuzzino e che va finalmente risollevata".

Sulle vaccinazioni "i docenti sono stati considerati categoria prioritaria ma dopo i sanitari e gli anziani - ha proseguito Azzolina -. È vero, la scuola è un servizio pubblico essenziale, anche il personale Ata va vaccinato il prima possibile. L'Italia sta vaccinando in modo celere, prima ci vacciniamo tutti e meglio sarà; spero si faccia prestissimo con i sanitari e i nostri nonni per arrivare poi alla scuola, partendo dai docenti fragili e da chi ha una età più avanzata per arrivare ai più giovani".