Se c’è un settore che compete con i ristoranti per la gravità della crisi è quello degli impianti sportivi.
I titolari di piscine e palestre spingono per riaprire a fine mese: nell’attesa di capire se il pressing andrà a buon fine, i tecnici, alla luce delle nuove disposizioni, stanno revisionando il protocollo messo a punto nel maggio scorso per la ripresa in sicurezza, su cui spetterà l’ultima parola al Cts.
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La prenotazione obbligatoria di corsi, vasche e sale, pare assodato, ci sarà anche per accedere a palestre e piscine.
Sono possibili solo lezioni individuali ed è prevista la misurazione della temperatura corporea all’ingresso dell’impianto.
In palestra è obbligatorio mantenere una distanza minima "adeguata all’intensità dell’esercizio – si legge nell’ultima bozza di protocollo – e comunque non inferiore a due metri da ogni altro atleta".
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Nelle piscine si arriva invece a 10 metri quadri a disposizione di ogni nuotatore. E’ obbligatoria la pulizia delle aree di contatto di ciascun attrezzo dopo ogni utilizzo da parte dell’utente con prodotto igienizzante. È vietato l’uso delle docce, mentre è obbligatorio l’uso di scarpe ad hoc per l’allenamento.
Bisogna evitare di lasciare in luoghi condivisi con altri gli indumenti indossati per l’attività fisica: questi vanno riposti in borse e, una volta tornati a casa, si consiglia di lavarli separatamente da altri indumenti.
I materiali usati vanno gettati in contenitori appositi ed è caldamente suggerito l’utilizzo di tappetini propri per l’attività fisica. Ove non fosse possibile, quelli comuni vanno igienizzati prima e dopo la sessione di allenamento.
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