Riaperture cinema e teatri: le ultime notizie

Vertice Cts con Franceschini. Il ministro: riaprire in zona gialla con più pubblico. E consentire alle regioni di sperimentare all'aperto eventi con più spettatori

Il ministro della Cultura, Dario Franceschini (Ansa)

Il ministro della Cultura, Dario Franceschini (Ansa)

Roma, 12 aprile 2021 - Riaprire nelle zone gialle con più pubblico. E consentire alle Regioni di sperimentari in spazi aperti. Sarebbe questa la proposta presentata dal ministero della Cultura, Dario Franceschini, al Comitato tecnico scientifico per la ripartenza del mondo dello spettacolo. Il premier, Mario Draghi, accelera infatti sulle riaperture e, insieme alle località turistiche (qui il punto sulle Isole Covid free), le attività sportive, i bar e ristoranti, si guarda ai cinema e teatri. 

Franceschini è stato audito questo pomeriggio dal Cts per discutere del riavvio delle attività dello spettacolo e, nel corso del suo intervento, informa il ministero in una nota, ha presentato alcune proposte per consentire che la riapertura di teatri, cinema e sale da concerto, già prevista nelle 'zone gialle', possa avvenire con una maggiore presenza di pubblico. Il ministro ha proposto inoltre di consentire alle regioni di sperimentare in determinati luoghi all'aperto eventi con numero maggiore di spettatori, introducendo misure aggiuntive di sicurezza, come già avvenuto in altri paesi europei.

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Come informa la nota, il Comitato Tecnico Scientifico ha ascoltato le proposte e chiesto al Ministro di ricevere nella giornata di domani un documento di sintesi sul quale si esprimerà in tempi rapidi per consentire al Governo di deliberare quanto prima.

Nel suo intervento Franceschini ha inoltre ribadito quanto per lo spettacolo la situazione non sia più sostenibile e quanto questo settore, al pari di quello della scuola, debba essere considerato essenziale per la vita dei cittadini.

La polemica

In mattinata è divampata la polemica in scia alla linea che il Cts avrebbe intenzione di tenere per concedere il via libera a cinema e teatri. L'obbligo del tampone per il pubblico sarebbe "un elemento di discriminazione sociale, oltre che un ulteriore disincentivo alla partecipazione", ha sottolineato l'Associazione generale dello spettacolo (Agis), ribadendo le sue richieste. Tra queste il numero degli spettatori consentito "che deve tenere conto della capienza della sala" e mascherine Ffp2 il cui obbligo, tiene il punto l'Agis, può essere accettato se funzionale ad aumentare la capienza e con un sostegno ai gestori se devono essere loro a fornire i dispositivi di protezione. 

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