Venerdì 19 Aprile 2024

Riace, il sindaco al gip: "Mai preso soldi da alcuno"

Interrogatorio di garanzia davanti al gip per Domenio Lucano, arrestato martedì scorso. All'uscita dal palazzo di giustiza: "C'è una mafia che controlla questo ciclo dei rifiuti e praticamente io ho cercato di fare luce, di coinvolgere le cooperative sociali". Matrimoni? "Solo uno e non combinato"

Il sindaco di Riace, Domenico Lucano (Ansa)

Il sindaco di Riace, Domenico Lucano (Ansa)

Locri (Reggio Calabria), 4 ottobre 2018 - Si è svolto questa mattina davanti al gip l'interrogatorio di garanzia del sindaco di Riace, Domenico Lucano, accusato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e irregolarità nell'affidamento diretto a due cooperative del servizio di raccolta dei rifiuti, arrestato martedì scorso. Lucano ha lasciato il palazzo di giustizia di Locri, accompagnato dai suoi due avvocati, Antonio Mazzone e Andrea Daqua.

Durante l'interrogatorio di garanzia, durato circa 4 ore, Lucano ha detto: "Io non ho mai guadagnato, né preso soldi da alcuno. A chi voleva darmeli ho sempre detto di devolverli in beneficenza. A Riace sono stati usati soldi pubblici solo per progetti relativi ai migranti e per alleviare sofferenze, opportunità di lavoro e di integrazione o dare una vita migliore a perseguitati o richiedenti asilo".

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"Perché parlano di matrimoni al plurale? E' stato solo uno, ma non è stato combinato - dice il primo cittadino ai giornalisti all'uscita-. Abbiamo fatto le pubblicazioni, come in tutte le cose regolari. Mi sembra una cosa assurda, c'è stato un passaggio del Gip che dice 'purtroppo è un reato di umanità".

"Io non ho forzato nessun regolamento. Non ho nulla da nascondere. Credo che salvare le persone dalla strada sia fare il sindaco" nel migliore dei modi. "Ognuno può pensarla come vuole sulla questione ma la vicenda è assurda", ha aggiunto. 

E ancora: "C'è una mafia che controlla questo ciclo dei rifiuti e praticamente io ho cercato di fare luce, di coinvolgere le cooperative sociali. Devo pagare per questo?". Lucano ha spiegato ai cronisti che nelle cooperative coinvolte lavorano "persone svantaggiate". Lucano afferma: "Quando sono diventato sindaco c'erano contenitori pieni di percolato e i cassonetti pieni. Io mi vergognavo come sindaco. Noi abbiamo portato luce e pulizia a Riace con il porta a porta. Un mio amico mi ha insegnato che ogni rifiuto è una risorsa ed è stato bellissimo coinvolgere le cooperative sociali". Le cooperative, ha poi spiegato, "sono nate a seguito di un avviso pubblico per coinvolgere i disoccupati di Riace".

Non risponde direttamente ai cronisti che gli chiedono un giudizio sulle dichiarazioni del ministro dell'Interno, Matteo Salvini, nel giorno del suo arresto, ma dichiara: "Oggi ho ribadito una cosa molto chiara. Forse la Costituzione la rispetto più io che tanti che si nascondono dietro le regole. La prima regola della Costituzione italiana, che nasce dalla Resistenza, è avere rispetto della dignità degli esseri umani. E' la prima regola. Questi esseri umani non hanno colore della pelle, non hanno nazionalità. Sono tutti esseri umani allo stesso modo, con nessuna differenza"