Mercoledì 24 Aprile 2024

Renzo Arbore "Genio anche al piano Quel concerto magico"

di Riccardo Jannello

Renzo Arbore, lei e Piero Angela avevate un amore comune,

il jazz…

"Piero era un pianista geniale, molto bravo, comunicativo come solo lui sapeva essere. Umile e modesto, ma che poteva benissimo confrontarsi con i grandi della tastiera".

Lei gli fece un bel regalo, vero?

"Alla festa per i quarant’anni della sua trasmissione. Lo portai sul palco assieme a un altro grande genio della musica italiana, Franco Cerri. Io al clarinetto, Piero al pianoforte e Franco alla chitarra proponemmo una versione di ‘As times goes by’, uno degli standard della musica internazionale. Devo confessare che ci venne molto bene". -

Com’era il Piero Angela televisivo?

"Univa il suo modo classico di condurre a una modernità eccezionale. Lui è stato il divulgatore per eccellenza della tv e sono felice che abbia lasciato questa sua stupenda eredità al figlio Alberto, altrettanto bravo".

Un divulgatore prestato al giornalismo?

"Un grande giornalista, innanzitutto. Angela sapeva spiegare le cose come nessun altro, forse solo Ruggero Orlando aveva il suo carisma: il Tg2 di Alberto La Volpe poteva schierare davvero due campioni. La Rai con Piero ha avuto l’opportunità di educare, che dovrebbe essere il compito primario del servizio pubblico".

A proposito di telegiornali: a lui si deve un altro salto di qualità, vero?

"Sì, è stato il primo che ha personalizzato il telegiornale; prima di lui lo leggevano gli annunciatori, Piero ha dato il suo tono alle notizie, la sua musicalità. La scelta di Andrea Barbato, che dirigeva il Tg2, fu molto lungimirante e fu bravissimo a scegliere Angela".

Come erano i suoi tempi televisivi, e come si sono evoluti nella conduzione delle decine di edizioni di Quark e poi Superquark?

"E direi meritasse anche un Extraquark! I suoi tempi erano perfetti. Piero non aveva difetti né nella dizione né nella padronanza degli argomenti. E ha avuto il merito di spiegarci in modo sbrigativo ciò che avveniva intorno a noi. Ricordo nel periodo della pandemia i suoi interventi che non erano mai un bla bla. Ha saputo essere semplice. Era l’amico che tutti noi vorremmo avere".