Renzi senior a processo. Condanna per Verdini

Dal 16 novembre ‘babbo Tiziano’ in aula a Roma: è accusato di traffico di influenze. L’ex premier attacca il pm di Firenze che aveva indagato sulla sua famiglia

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Tiziano Renzi non ce l’ha fatta a evitare il processo Consip: nonostante una pubblica accusa che aveva chiesto l’archiviazione prima e il non luogo a procedere poi, il gip di Roma, Annalisa Marzano, manda a giudizio il padre del senatore di Italia Viva per traffico di influenze illecite: ovvero perché avrebbe ’pressato’ l’ex ad di Consip, Luigi Marroni, suo amico, per agevolare la società di Alfredo Romeo, sotto accusa pure lui.

A giudizio, il 16 novembre, anche il faccendiere di Scandicci, Carlo Russo, l’imprenditore Stefano Massimo Pandimiglio, l’ex parlamentare di An Italo Bocchino. Renzi senior è stato però prosciolto per altre imputazioni: una seconda ipotesi di traffico d’influenze e un’accusa di turbativa d’asta. Al termine dell’udienza, l’avvocato di Tiziano, Federico Bagattini, ha la battuta pronta: "Grande soddisfazione per tre assoluzioni su quattro capi di imputazione. Dopo Genova e Cuneo ora anche Roma. Per l’en plein aspettiamo con fiducia il dibattimento".

Tiziano Renzi è a processo anche a Firenze (bancarotta, l’accusa), dove la stessa procura ha indagato anche Matteo per finanziamento illecito. "Le mie vicende giudiziarie e quelle della mia famiglia, dei miei amici e finanziatori che si sono visti sequestrare il telefonino all’alba, hanno in comune tutte lo stesso pm – ha commentato il leader di Italia Viva – . Quello di Open non è poi un processo per finanziamento illecito, è un processo alla politica".

Tornando a Consip, è stata poi definita la posizione di Denis Verdini. L’ex senatore di Ala è stato condannato a un anno, in abbreviato, per turbativa d’asta in concorso l’imprenditore Ezio Bigotti della Cofely spa e l’ex parlamentare di Ala Ignazio Abrignani. I tre sono stati invece assolti dall’accusa di concussione: il pm Palazzi aveva chiesto l’assoluzione per entrambi i capi. Prosciolto dall’accusa di aver favorito la Romeo Gestioni in un appalto per le pulizie l’ad di Grandi Stazioni, Silvio Gizzi.

All’orizzonte c’è il ricongiungimento di questa parte del processo, rimasta indietro per una plateale diversità di vedute fra la procura e il giudice Gaspare Sturzo, con il filone principale di Consip. Quello che vede già a processo (rivelazione del segreto d’uffficio e favoreggiamento, le accuse) l’ex ministro Luca Lotti, l’ex generale dell’Arma dei carabinieri Emanuele Saltalamacchia, l’ex presidente della fiorentina Publiacqua Filippo Vannoni e lo stesso Carlo Russo. Lo scorso gennaio l’ex comandante dell’Arma Tullio Del Sette è stato condannato in abbreviato a 10 mesi per rivelazione del segreto d’ufficio.