Coronavirus, Renzi: riaprire scuole e fabbriche. La scienza frena

Burioni: "Ipotesi irrealistica". Pregliasco: "Bisognerà aspettare almeno fine aprile". Crimi: "Ora serve Reddito di emergenza"

Matteo Renzi, leader di Iv, durante la diretta Facebook

Matteo Renzi, leader di Iv, durante la diretta Facebook

Roma, 28 marzo 2020 - Riaprire fabbriche e scuole: la proposta di Matteo Renzi, espressa in una intervista ad Avvenire, ha innescato immediate critiche da scienziati e politici. Il virologo Roberto Burioni ammonisce: la situazione è "ancora talmente grave da rendere irrealistico qualunque progetto di riapertura a breve". E il collega Fabrizio Pregliasco sottolinea: "E' ancora presto, realisticamente bisognerà aspettare almeno fine aprile". "Pensare di riaprire le scuole il 4 maggio è una follia e fare proclami in questo momento è sbagliato", è il parere dell'epidemiologo Pierluigi Lopalco.

"A Renzi rispondo che bisogna ragionare con intelligenza e progressione. Il premier Conte ha dimostrato che sa come agire in modo opportuno", dice invece il capo politico Vito Crimi, che aggiunge: "Ora lavoriamo insieme al Reddito di emergenza". E per il leader di Azione Carlo Calenda le parole di Renzi sono "poco serie".

L'intervista di Renzi ad Avvenire

"Serve un piano per la riapertura. Le fabbriche devono riaprire prima di Pasqua. Poi il resto. I negozi, le scuole, le librerie, le messe. Sì, non ci scambieremo il segno della pace ma torneremo a messa. O almeno a fare l'adorazione insieme", sono le parole di Renzi nell'intervista ad Avvenire. "Bisogna ripartire", ribadisce Renzi. 

Per quanto riguarda le scuole, il leader di Iv sostiene la necessità che "si torni a scuola il 4 maggio. Almeno i 700 mila studenti delle medie e i duemilionisettecentomila delle superiori. Tutti di nuovo in classe dopo aver fatto un esame sierologico: una puntura sul dito e con una goccia di sangue si vede se hai avuto il virus".

Burioni

In questo momento la situazione è "ancora talmente grave da rendere irrealistico qualunque progetto di riapertura a breve. Al momento bisogna stare tappati in casa, altrimenti si vanificano i sacrifici che abbiamo fatto fino ad ora, punto e basta", è la risposta del virologo Roberto Burioni.

Pregliasco

Per la fine delle misure di isolamento sociale e per una riapertura di aziende e scuole "è ancora presto, realisticamente bisognerà aspettare almeno fine aprile", è il parere del virologo Pregliasco, dell'Università di Milano. Di fatto, afferma, "non ci sarà un unico picco di casi ma ci saranno presumibilmente vari picchi sul territorio, in tempi diversi. Dunque l'arma più efficace per ora restano l'isolamento e le misure restrittive".

Lopalco

"La reazione, mia come quella di altri, all'affermazione di Renzi è stata unanime: non si può fare senza rischiare una ripresa incontrollata dell'epidemia", sottolinea Lopalco, docente ordinario di Igiene all'Università di Pisa e coordinatore delle emergenze epidemiologiche della Regione Puglia. Ma spiega: ''Il problema che pone Renzi è serio. La chiusura delle attività non può essere infinita sia perché i cittadini in casa non possono stare per mesi senza impazzire o ammalarsi, sia perché le attività produttive devono in qualche maniera ripartire altrimenti c'è chi si ammalerà di povertà. Ma per fare questo serve una strategia. Questa strategia è urgente".