Renzi esalta Draghi e punge il Pd "Sono ormai la sesta stella grillina"

A Bologna per presentare il libro racconta il ribaltone di governo e critica Letta sul disegno di legge Zan

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di Francesco Zuppiroli

L’orgoglio: "Aver mandato a casa Conte". L’auspicio: "Ci sono le condizioni per eleggere un presidente della Repubblica insieme". La punzecchiatura: "Il Pd purtroppo sta diventando la sesta stella: dice di no alla mediazione sul ddl Zan, ma sì sulla riforma della giustizia". Questo, pur nella cornice del posssibile appoggio alle suppletive di Siena del segretario dem Enrico Letta.

Matteo Renzi è un fiume in piena. “Controcorrente“: come il suo libro che presenta a Bologna. E da qui, dalla città della ex federazione comunista più forte d’Europa che prima lo sostenne e poi l’ha ripudiato, il numero uno di Italia Viva ribadisce, su Conte, di vederlo "bene a pranzo con Grillo, meno a discutere con Macron e Merkel, con cui è meglio ci parli Mario Draghi". E imperversa dalla controversa crisi di governo in pandemia al rapporto con il partito di cui fu segretario. Sferzante, sarcastico, in punta di parola. Si presenta così Matteo Renzi,intervistato in pubblico dal direttore di QN - il Resto del Carlino Michele Brambilla, trattenendosi per gli auguri di compleanno a Isabella Conti, candidata sconfitta alle primarie del centrosinistra con vista sulle amministrative di Bologna.

Parte sul cambio Conte-Draghi per cui Renzi non nasconde "timori iniziali. Ma per il quale credo che tutti gli italiani più tardi si siano accorti del bene che ha fatto al Paese – continua l’ex premier – Abbiamo preso una scelta controcorrente, che non ci ha portato più popolarità, non ci ha portato più voti, ma ha portato Draghi al posto di Conte, Cartabia al posto di Bonafede e Figliuolo al posto di Arcuri". Un cambio di presidente e un governo di unità che potrebbe rappresentare qualcosa di più, potrebbe inaugurare una nuova stagione politica.

"Sì, ma credo che il populismo sia una malapianta che ritornerà – continua Renzi – Anche se, ammetto, quando vedo quegli stessi grillini che avevano sponsorizzato l’uscita dall’Europa e che ora sostengono Draghi, ho un irrefrenabile istinto di goduria. I grillini hanno cambiato idea su tutto – rincara la dose Renzi – E Conte sta provando a dare loro nuova veste con la riforma dello Statuto. Il partito nato col ‘Vaffa Day’, ora dice di utilizzare toni più moderati". Nei confronti del Movimento c’è però un "largo appoggio della segreteria dem di Enrico Letta", un orientamento che, stando a Renzi, "sembra stia trasformando il Pd nella sesta stella. L’importante è che non si mettano di traverso rispetto alla linea politica di Draghi ma non mi sembra questo il caso. Io sogno un Pd che torni ad essere riformista, non che spinga per mettere la tassa di successione. Nell’attesa che ciò accada, Italia Viva sarà lì a svolgere quel compito". Il riferimento è anche alla condotta di un Pd che "non tratta sulla legge Zan, ma sulla riforma sì. Questo è un problema, perché il Ddl Zan ha bisogno di trovare un punto di equilibrio in fretta, per il bene di chi verrà tutelato da questa legge e credo che si possa anche chiudere in breve tempo con i dovuti piccoli aggiustamenti. Sulla giustizia invece se il Governo metterà la fiducia la voteremo, in caso contrario lavoreremo in Parlamento".

Durante l’incontro, il leader Iv ha anche annunciato che oggi alle 11:30 andrà alla sede dei Radicali a Milano a firmare i referendum sulla giustizia. "Lo farò non per Salvini ma per Tortora". Spazio poi anche al possibile appoggio di Iv alla candidatura del segretario dem Letta alle suppletive nel collegio di Siena, su cui Renzi garantisce come "Letta ha telefonato al coordinatore Iv senese, dove noi abbiamo preso l’8%, e stanno parlando insieme". Deciso invece l’appoggio garantito dal leader di Italia Viva al candidato Pd per le amministrative di Bologna Matteo Lepore, con Renzi che a chiare lettere ha specificato: "Sosterremo Lepore, nonostante da parte sua siano arrivate parole ingenerose".