Crisi di governo: Renzi cerca di tenere uniti i suoi. Il prossimo obiettivo è Bonafede

Primo ’sgambetto’ di Iv all’esecutivo, la relazione del ministro della giustizia

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Italia viva è a rischio tenuta? I colonnelli di Matteo Renzi monitorano le truppe per cercare evitare nuove fuoriuscite. Quattro o cinque addii alla Camera sono già messi in conto, specie "tra i più giovani, che sui territori subiscono la pressione del Pd", ammetteva proprio Renzi l’altro giorno.

Camillo D’Alessandro, abruzzese, è dato in forte fibrillazione, mentre la molisana Giuseppina Occhionero non ha intenzione di muoversi da Iv. L’indipendente moderato Giacomo Portas è critico, ma non se ne andrà. Cosimo Ferri, ex magistrato, è "a prova di bomba", assicura il leader. Altri sono in dubbio, nelle fila del gruppo di Iv alla Camera, sceso da 30 a 28 deputati, perché – spiega un renziano – De Filippo e Rostan (che hanno abbandonato prima del voto di fiducia, ndr) "nessuno di loro ha avvertito prima che avrebbe mollato".

Al Senato osservati speciali restano, dopo il sì accordato dal socialista Riccardo Nencini alla fiducia, tre senatori: Eugenio Cominicini, Donatella Conzatti, Eugenio Grimani, ma dubbi si addensano sull’assente, causa Covid, Luigi Marino, ex filiera popolare. Ma Renzi, alla Buvette di palazzo Madama, proprio la notte della fiducia, assicurava: "Anche se se ne vanno in 3-4, gli altri restano con me. Al governo gli facciamo vedere i sorci verdi, non hanno i numeri".

Votato lo scostamento di Bilancio e pronti a sostenere il governo anche sul dl ristori, i renziani, infatti, hanno già calendarizzato il primo ‘sgambetto’ utile. Luciano Nobili conferma il No di Iv in Parlamento alla relazione del guardasigilli, Alfonso Bonafede, sulla Giustizia italiana.