Renato Balestra, l'Imperatore della moda che ha brillato nella Hollywood sul Tevere

Quando raccontava: "L'abito mai dimenticato? Per la regina di Tailandia, con migliaia di orchidee vere. E' durato solo un giorno ma è il più lussuoso che io abbia mai realizzato"

Renato Balestra (Ansa)

Renato Balestra (Ansa)

Roma, 27 novembre 2022 - Una cliente americana per l’ultima sfilata di alta moda a Roma nel 2017 gli aveva chiesto un autografo sull'orlo dell'abito da sera. Cose che potevano capitare solo a Renato Balestra, Maestro indiscusso dell'alta moda italiana che in quell’anno mandò in passerella una collezione piena di romanticismo e di colori botticelliani, tenui ma carichi di poesia.

Ora che se ne è andato in quel Cielo che per lui sarà sempre del suo Blu Balestra, si può urlare al mondo con ancora più voce del passato che il grande couturier è stato un Imperatore dello stile, un gigante di quella couture che ha brillato nella Hollywood sul Tevere dei grandi atelier che vestivano star come Ava Gardner o Anna Magnani. Elegantissimo, sorridente, educato sempre, simpatico e sommamente spiritoso tanto che per qualche tempo ha affiancato Piero Chiambretti e poi è diventato in modo naturale anche un personaggio televisivo da ricordare, Renato Balestra si è spento a 98 anni nella clinica romana Mater Dei con al fianco le due figlie amatissime Fabiana e Federica e la nipote Sofia, biondissima come lui, che d’ora in poi saranno le custodi e le continuatrici di un’eleganza somma e perfetta.

Educazione mitteleuropea, proveniente da una famiglia ingegneri e di architetti, che lo portò a studiare queste materie, Renato come tutti lo hanno sempre chiamato con rispetto ed affetto, aveva lasciato Trieste città natale da giovanissimo per tentare la fortuna a Milano e poi a Roma come disegnatore di moda. I suoi bozzetti, bellissimi fino alla fine dei suoi giorni, fecero epoca e lo segnalarono alle migliori maison degli anni a cavallo tra il Cinquanta e il Sessanta, quando grazie a Giovan Battista Giorgini la moda italiana da Firenze muoveva i propri passi in Sala Bianca, a Palazzo Pitti.

Disegnava modelli per i grandi dell’epoca, Sorelle Fontana, Emilio Schuberth,Veneziani tutti basati a Roma. Naturale il salto nella couture, dapprima in via Sistina nei primissimi Sessanta, poi per anni in via Ludovisi e adesso nel bel villino in via Cola di Rienzo. Ora figlie e nipoti lavorano in Piazza Barberini e da due anni hanno dato vita a una linea di pret-à-porter molto sartoriale che presentano durante le collezioni femminili a Milano. Eclettico, grande comunicatore, ha partecipato anche col cameo di se stesso al film “Vacanze di Natale a Cortina” di Vanzina. Humour e gusto della buona vita non gli sono mai mancati fino agli ultimi anni di vita, spesa tutta nell’amore per l’atelier, le belle donne, le celebrità di cui era amico personale, da Liz Taylor a Sophia Loren, fino a regine e principesse in tutto il mondo. Quando chi scrive in una intervista per questo giornale gli domandò quale fosse stato l’abito che non aveva mai dimenticato confidò con nostalgia e stupore: “Sì, era un abito per la Regina di Tailandia, Sirikit, che fu realizzato in una notte da 300 ragazze che appuntarono su una rete disegnata da me e portata in aereo da Roma alla corte tailandese migliaia di orchidee vere, rosa e in tutte le sfumature del rosa, un mantello divino. Quel vestito che è durato un solo giorno è stato il più lussuoso che io abbia mai realizzato”.

L’incontro era avvenuto alla Fondazione Zeffirelli (“Franco era un mio amico e un grande uomo, ho passato tanti giorni con lui nella sua villa a Positano dove passava il mondo”) di Firenze dove Balestra aveva portato la mostra “Celeblueation”, con trecento disegni e figurini e la copia di quell'abito di orchidee per la Regina Sirikit. Per primo mise in passerella anche abiti maschili accanto a quelli femminili, una geniale intuizione che poi lo porterà a tante riuscite licenze per camicie, cravatte, profumi. Tanti i riconoscimenti, le mostre, gli attestati di stima in tutto il mondo che lo ha visto insieme alle sue creazioni in infiniti viaggio tanto da essere definito il globettrotter dell’alta moda.

Debuttò nel 1963 in Sala Bianca, anche lui chiamato da Giovan Battista Giorgini incredibile scopritore di talenti. E di quella giornata storica Renato ha sempre ricordato le emozioni e il successo immediato. Per Alta Roma si è impegnato al massimo, per voler tenere alta la bandiera dell’alta moda italiana, ma purtroppo non è andata bene come lui ha sempre sperato, la moda internazionale ha cambiato città e in riva al Tevere latitano idee e proposte. Infine un ultimo ricordo: nella sua ultima visita a Firenze, quando già aveva 93 anni ma restava gagliardo e ottimista, mi chiamò al telefono per ringraziarmi di un pezzo scritto su di lui. "Sono l’Imperatore della Moda - disse ridendo Renato Balestra - lo hai scritto nel tuo pezzo ed ora è la verità!”. Fai buon viaggio adesso, continuando a drappeggiare abiti da sera belli e paradisiaci.