Roma, 4 giugno 2022 - Relitti sommersi e tesori nascosti, un patrimonio mondiale inestimabile. Per l’Unesco sono 3 milioni gli scafi sul fondale degli abissi di tutto il mondo. Galeoni carichi d’oro ma anche reperti storici straordinari. In Italia la Soprintendenza nazionale del patrimonio culturale subacqueo l’anno scorso calcolava 1.000 siti censiti dal ministero. Ma il numero totale di queste meraviglie è molto più alto. Navi fantasma e navi da guerra, navi cargo e piroscafi, ecco tre relitti italiani tra i più misteriosi. Sammy B, il relitto più profondo del mondo individuato a 7mila metri nel Pacifico La Spy story dell’Ancona Il sito del ministero della difesa lo descrive così: “Domenica 7 novembre 1915, in tarda mattinata il sommergibile germanico U38 battente bandiera austroungarica in agguato a Ponente della Sicilia affonda a cannonate il piroscafo Ancona diretto a New York”. È una strage, le vittime sono 206, tra loro donne e bambini. Nel conto dei morti anche 25 cittadini statunitensi. Ma se gli emigranti cercavano fortuna in America, una fortuna vera viaggiava con loro senza che lo sapessero. Sì, a bordo c’era qualcosa di molto prezioso, qualcosa che fa di questa storia un intrigo internazionale: 12 casse di sovrane d’oro, poco meno di 60 milioni di euro al valore d’oggi. Le hanno cercate i cacciatori di tesori e c’è stata anche una disputa internazionale tra Italia e Usa. Ma i forzieri sono ancora in fondo al mare. E c’è chi a questa storia ha dedicato un libro, titolo più che eloquente, ‘Il tesoro degli abissi’. Ma cosa ci facevano quelle casse d’oro a bordo? Sempre facendo parlare il ministero della Difesa, “secondo le due versioni più accreditate" quel carico "serviva per la partecipazione italiana all’esposizione di San Francisco o per pagare agli U.S.A. forniture militari occultate perché in disaccordo con gli accordi ...
© Riproduzione riservata