Le nuove regole Covid per i viaggi in Europa. Green pass, stretta sui tamponi

Le misure si baseranno sullo stato vaccinale e non sul Paese di provenienza. Ma restano sconsigliati i viaggi non essenziali tra Stati rosso scuro. Modifiche anche alla mappa Ecdc

Le regole Covid: serve il Green Pass Ue (ImagoE)

Le regole Covid: serve il Green Pass Ue (ImagoE)

Roma, 25 gennaio 2022 - L'Unione Europea cambia le regole Covid per i viaggi in Europa. Dal primo febbraio le misure si baseranno non più sul Paese di provenienza, ma sullo stato vaccinale della persona. Anche al centro del sistema europeo c'è quindi il Green pass: lo stato di vaccinazione, test o guarigione sarà il determinante chiave. Chi possiede il certificato verde, la cui durata fissata è di 9 mesi, non sarà soggetto a restrizioni per la circolazione, fermo restando che i viaggi non essenziali tra le aree rosso scuro, quelle a maggior rischio, restano sconsigliati. "Un approccio basato sulla persona semplificherà sostanzialmente le norme applicabili e fornirà maggiore chiarezza e prevedibilità ai viaggiatori", ha spiegato il Consiglio Ue che ha approvato la proposta della Commissione Europea. 

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Un cambio di marcia, dopo che la diffusione di Omicron aveva portato molti Paesi a irrigidire le regole d'accesso. "Ciascuno Stato membro decide in base alle circostanze che si trova ad affrontare - hanno spiegato i commissari europei Stella Kyriakides e Didier Reynders - tuttavia la variante Omicron si è ormai diffusa in tutta Europa ed è giunto il momento di valutare l'interruzione delle misure di viaggio supplementari, che hanno reso i viaggi nell'Ue più complicati e meno pianificabili". 

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Green pass: regole e durata

Per viaggiare in Europa basterà il Green pass base, che si ottiene con la vaccinazione, la guarigione o l'effettuazione di un test negativo. Il certificato di vaccinazione a livello europeo è valido solo se sono passati almeno 14 giorni e non più di 270 giorni (9 mesi) dall'ultima dose del primo ciclo vaccinale (con un vaccino autorizzato in Ue) o se la persona ha ricevuto il booster (terza dose). I Paesi sono liberi di accettare certificati vaccinali basati su farmaci autorizzati dall'Oms.

Per quanto riguarda, invece, il certificato ottenuto tramite il test, esso è valido se il tampone molecolare è stato fatto non oltre 72 ore prima del viaggio e il test antigenico (rapido) non oltre 24 ore prima. Il certificato di guarigione, infine, è valido se non sono passati più di 180 giorni dalla data del test positivo. I viaggiatori essenziali, i pendolari transfrontalieri e i bambini sotto i 12 anni dovrebbero essere esentati da questo requisito.

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La mappa Ecdc

Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) continuerà a disegnare la mappa settimanale dell'Europa. Ma c'è una modifica: al tasso di positivi sul totale dei test effettuati e al tasso di nuovi positivi ogni 100mila abitanti (incidenza), parametri su cui finora si basava la mappa, verrà aggiunto il tasso di vaccinazione. I colori dovrebbero essere sempre gli stessi: verde, giallo, rosso e rosso scuro. Quest'ultimo, che nell'ultima mappa riguardava praticamente l'intera Ue, indica i Paesi a rischio maggiore. Gli Stati membri, come suggerisce il Consiglio Ue, dovrebbero "scoraggiare" i viaggi "non essenziali" verso e dalle aree di colore rosso scuro e dovrebbero richiedere alle persone in arrivo che non possiedono un certificato di vaccinazione o di guarigione di stare in quarantena

Covid: l'ultima mappa Ecdc
Covid: l'ultima mappa Ecdc